Violenza contro le donne, approvata la nuova legge dalla Giunta

Ieri  la bozza della nuova legge sulla prevenzione della violenza contro le donne presentata dall’assessora Waltraud Deeg è stata approvata dalla Giunta provinciale. Con la nuova legge provinciale, denominata “Interventi di prevenzione e contrasto della violenza di genere e di sostegno alle donne e ai loro figli e figlie”, vengono rafforzati e ampliati i servizi esistenti per l’accompagnamento e la consulenza alle donne vittime di violenza. “Anche se l’ambito della nostra competenza provinciale è limitato, come è noto la giurisdizione penale è di competenza dello Stato, laddove possibile vogliamo dare il nostro contributo. Si tratta, in primo luogo, della prevenzione, dell’accompagnamento e del sostegno. La violenza non è mai una questione privata, ogni vittima di violenza ha diritto a sostegno e aiuto”, spiega Deeg. Da parte sua il presidente Arno Kompatscher ha sottolineato che la violenza, soprattutto nei confronti delle donne, in Alto Adige non è un evento raro ed è un problema che deve essere affrontato: “Con questa nuova legge, che prosegue ora il proprio iter di approvazione, vogliamo realizzare uno strumento in grado di offrire misure concrete per aiutare le donne che si trovano in condizioni di violenza e nel contempo promuovere la prevenzione”, spiega Kompatscher. Il disegno di legge è già stato valutato positivamente dalla Consulta dei Comuni, dalla Garante dell’infanzia e della gioventù, dall’Agenzia per la famiglia e dall’Avvocatura della Provincia. Il testo sarà ora sottoposto all’esame del Consiglio provinciale.

Violenza contro le donne

L’assessora provinciale alle politiche sociali ed alla famiglia, Waltraud Deeg.

Nuove misure: referenti a livello comunale, fondo di solidarietà e formazione antiviolenza

Attualmente in Alto Adige operano cinque Case delle donne in quattro diversi comuni (Bolzano, Merano, Brunico e Bressanone). Le case protette sono state istituite dalla legge provinciale n. 10/1989 assumendo fin da subito un ruolo pionieristico a livello nazionale. Nel 2020 la Provincia ha sostenuto finanziariamente le Case delle donne con 2,2 milioni di euro attraverso l’Ufficio per la protezione dell’infanzia e della gioventù e l’inclusione sociale. Nel 2019 complessivamente 580 donne si sono rivolte a un consultorio, 135 donne e 164 minori sono stati collocati nelle Case o hanno trovato rifugio in alloggi protetti. Dal 1989 i servizi sono stati costantemente ampliati e sono state anche prese iniziative nell’area della prevenzione e del sostegno. Ad esempio, alla fine del 2020, è stato esteso da Bolzano a tutta la provincia il protocollo Erika, con il quale le vittime di violenza che giungono al Pronto soccorso ricevono un aiuto mirato in un ambiente protetto.

Grazie alla nuova legge provinciale – elaborata a partire dal 2019 nell’ambito di un processo partecipativo coordinato dall’Ufficio per la protezione dell’infanzia e della gioventù e l’inclusione sociale – vi saranno ulteriori misure per proteggere e sostenere le vittime di violenza e i loro figli. Ciò include, tra l’altro, l’istituzione di un tavolo di coordinamento permanente all’interno del Dipartimento per le politiche sociali della Provincia e l’introduzione di un “fondo di solidarietà per l’assistenza legale alle donne vittime di violenze e abusi”. Il fondo è destinato alla copertura delle spese di assistenza legale in materia penale e civile. Inoltre, i punti di contatto territoriali presso i Servizi sociali sono attivi a livello locale al fine di fornire una migliore consulenza e supporto alle donne che si trovano o si sono trovate in situazioni di violenza. Una rete antiviolenza territoriale è destinata ad ampliare e rafforzare la cooperazione ai vari livelli. Inoltre, in ogni Comune dell’Alto Adige dovrà essere nominato un referente per la violenza di genere.

Oltre ad accompagnare, consigliare e sostenere le vittime di violenza, la nuova legge statale si concentra anche sull’area della prevenzione della violenza. Dovranno essere previste anche misure per i colpevoli sotto forma di formazione antiviolenza. L’obiettivo è quello di prevenire nuove violenze e modificare i modelli di comportamento violento a lungo termine. L’attività di prevenzione deve estendersi anche ad altri ambiti: in futuro verranno sostenute iniziative e progetti nelle scuole, nei luoghi educativi e di incontro, nonché nei settori culturale, sportivo e del tempo libero, che si occupano di violenza di genere. Le misure saranno coordinate dall’Ufficio donna.

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