La mini notte dei fuochi alla vigilia dell'incontro con Boccia

Los von Rom e aquile fiammeggianti sui pendii nella notte di sabato 2 maggio: una mini notte dei fuochi alla vigilia dell’incontro tra Kompatscher e il ministro Boccia. In effetti, che per tutto il mese di marzo e aprile, quando la pandemia di Covid-19 ha costretto l’Alto Adige-Südtirol a chiudersi, il tema della toponomastica e dell’indipendenza da Roma, fossero del tutto scomparsi dall’agone pubblico sudtirolese, suonava un po’ strano. Non che ci mancasse particolarmente. Che qualcosa covasse sotto la cenere, che la destra tedesca soffiasse sul fuoco del malcontento di una terra restia a lockdown etero-imposti (ma propensa a quelli auto-imposti), lo si è capito all’improvviso quando nella notte di lunedì 27 aprile, il direttivo dell’Svp ha annunciato una via autonoma alla Fase 2 minacciando di «interrompere qualsiasi collaborazione con Roma».  Quando succede così solitamente è perché il partito di raccolta ha bisogno di «coprirsi» a destra, incalzato da Süd Tiroler Freiheit o Die Freiethlichen. E così facendo cede al meccanismo istintivo del «Los von…».

E in effetti ieri sera le compagnie degli Schützen della Pusteria, rilanciata da Süd-Tiroler Freiheit, è passata all’azione con accendendo su pendii e montagne alcune scritte fiammeggianti ed esponendo striscioni. Le foto, postate su Facebook, dal consigliere provinciale Sven Knoll, sono oltre 30 e dichiarano azioni in tutta la Provincia ma in realtà sembrano essere relative a 4-5 azioni differenti riprese da più angolazioni. A Niederdorf/Villabassa pare sia intervenuta anche i carabinieri per tentare di spegnere la scritta «Los von Rom», «Via da Roma», lo storico slogan che ha contraddistinto tutto il processo verso l’autonomia di questa terra. Una «Fase 1», promette il partito fondato da Eva Klotz. Resta da capire in cosa consisterà la «Fase 2». Di sicuro che l’azione sia arrivata alla vigilia dell’incontro programmato per domani tra Arno Kompatscher e il ministro agli affari regionali Francesco Boccia non è un caso. Il landeshauptmann chiede mani libere per la Fase 2 che prevede l’apertura dei negozi l’8 maggio e di bar e ristoranti l’11. Una fuga in avanti che non è piaciuta a Roma. Domani si capirà se la settimana di tempo che Kompatscher ha saggiamente dato al consiglio provinciale per discutere il Disegno di legge, basterà per trovare un accordo. E soffocare sul nascere le fiammelle riaccese ieri sera.

Foto prese dalla pagina Facebook di Sud Tiroler Freiheit

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