VivaVirgolo, la Provincia boccia il progetto di Benko

La Conferenza dei servizi, presieduta dal direttore della Ripartizione patrimonio, Daniel Bedin, ha bocciato la proposta di progetto PPP VivaVirgolo presentato dalla Signa relativo alla possibilità di spostamento del Museo Archeologico, il cosiddetto Museo di Ötzi, del Museo di Scienze naturali, nonché dell’ Auditorium di Bolzano sul Virgolo. “Una proposta senza dubbio innovativa ed affascinante, ma che ad oggi non soddisfa appieno il fabbisogno e le esigenze dell’amministrazione pubblica” ha dichiarato l’assessore all’edilizia pubblica e patrimonio, Massimo Bessone. La Provincia sta valutando di collocare il Museo Archeologico in una nuova sede, mentre per il Museo di Scienze naturali e per l’Auditorium la Provincia non ha espresso ancora tale volontà.

La Conferenza dei servizi ha ritenuto inoltre che, mancando nel documento un concetto museale, non possa essere definito l’effettivo fabbisogno né, di conseguenza, esprimersi positivamente su costi e tempi di costruzione. Altri punti definiti basilari dalla Conferenza dei servizi sono l’accessibilità e la fruibilità pubblica dell’opera. La proposta prevede di raggiungere i musei tramite una funivia di non diretta gestione da parte della pubblica amministrazione.  Inoltre, la prevista nuova strada di servizio alla struttura non soddisfa i requisiti previsti per accedere ad un’opera pubblica.

La posizione di Signa

Come noto, SIGNA in data 09/09/2021 ha presentato all’ufficio provinciale competente la propria proposta di PPP VivaVirgolo per la ricreazione e la cultura sul Virgolo di Bolzano, prevedendo la costruzione del Museo Archeologico e delle Scienze Naturali nonché di un auditorium, poiché l’Orchestra Haydn non vede potenzialità di sviluppo nell’attuale sede e ha pertanto avanzato tale proposta a SIGNA. “È un progetto molto complesso di portata mai vista e sviluppata prima in Alto Adige”, dice Hager.

Infatti, la Provincia ha attivato la Conferenza dei Servizi composta da vari membri degli uffici coinvolti e da quasi due decine di tecnici, dagli uffici per la cultura e quelli legali, all’ufficio geologia fino alla protezione civile e molti altri. Questi hanno esaminato da diversi punti di vista la proposta di progetto per la riqualificazione del Virgolo con polo museale e spazi verdi, assolvendo l’incarico ufficiale di determinarne la fattibilità tecnica. Come riportato, sono state sollevate varie obiezioni che risultano di un parere non positivo.

Per Hager non è una sorpresa: “Il nostro progetto vanta una qualità particolarmente elevata che è stata riconosciuta dalla Conferenza dei Servizi. Tuttavia, è anche molto complesso e vi è la necessità di conciliare molti aspetti, alcuni dei quali sono anche di principio”. In sostanza, si tratta di creare un polo culturale di caratura mondiale, che sia di successo anche a lungo termine senza gravare sul bilancio pubblico. “Abbiamo considerato questi aspetti sin dall’inizio, perché crediamo che un progetto del genere debba essere realizzabile anche senza mettere le mani in tasca ai cittadini”, afferma Hager. Alla luce dell’attuale ondata di aumenti dei prezzi e del periodo di crisi, questo è ancora più importante che mai.

I commenti e le obiezioni sollevati dalla Conferenza dei Servizi sono stati verificati nelle settimane scorse e sono stati oggetto di discussione venerdì scorso. “Alcuni di essi sono di natura meramente tecnica e potrebbero essere risolti apportando modifiche al progetto”, dice Hager. Tra cui, ad esempio, la questione della configurazione della strada di servizio prevista e delle sue capacità di utilizzazione in caso di evacuazione. Altri commenti, invece, sono di natura fondamentale e a volte i tecnici non avevano i parametri idonei ai fini dell’elaborazione di un parere tecnico, “perché alcune questioni sono semplicemente di natura politica e non tecnica”, afferma Hager. Tra questi figurano anche considerazioni in merito al modello di gestione della struttura: “Bisogna chiarire alcuni elementi fondamentali, quali la gestione della funivia che collegherà il centro di Bolzano da Piazza Verdi con il Virgolo, ma anche la gestione dei musei stessi. Ora, SIGNA deve valutare “se è possibile realizzare un progetto che si autofinanzi e che sia sostenibile, tenendo conto dei rilievi fatti, e che non gravi sul bilancio pubblico”, conclude Hager.

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