Al via la vendemmia in Alto Adige, Bradlwarter: «Aspettative ottime. La siccità? Esalta il gusto»

Il settore dell’agricoltura altoatesino si sta preparando per la raccolta di mele e uva. Dopo un’estate di grande caldo e siccità il comparto si aspetta ottimi risultati dalla vendemmia ed evidenza timori per quello che sarà il mercato delle mele. Una fotografia che immortala due situazioni diametralmente opposte che vengono confermate anche da Michl Bradlwarter, contadino e presidente della Cantina Bolzano-Bozen Kellerei, che con i suoi 350 ettari di terreno coltivato viaggia ad una produzione pari a 3,5 milioni di bottiglie all’anno. Recentemente la cantina è stata premiata dall’Ökoinstitut Südtirol per il suo impegno nell’elaborazione del rapporto di sostenibilità secondo i criteri degli SDG (Sustainable Development Goals).

Presidente Bradlwarter, quali prospettive ci sono per la vendemmia di quest’anno?

La vendemmia partirà in questi giorni con la raccolta delle prime uve bianche mature per il Sauvignon e Pinto Grigio. L’uva nera verrà raccolta a partire dal 20 settembre. Le aspettative sono ottime, così come la qualità che è alta. Ci aspettiamo un’annata straordinaria. Quest’anno abbiamo avuto molta fortuna perché ci sono state delle bellissime giornate calde con sole.

La siccità ha giocato un fattore negativo?

A differenza di quello che si può pensare no. O almeno non ha creato particolari problemi in quanto tutti hanno la possibilità di irrigare, regolando l’apporto d’acqua per la vegetazione in base ai periodi, come durante la fase dell’invaiatura dell’uva. In realtà la siccità può essere un fattore positivo per alcuni vini come il Lagrein, perché ne esalta le qualità del gusto.

Il mercato a che ritmi viaggia?

Le vendite dei nostri vini sono sempre andate molto bene, tanto che siamo quasi a corto di bottiglie. Questo è dovuto ai flussi turistici sul territorio locale e nazionale che sono aumentati dopo i due anni di pandemia. Possiamo dire che almeno qua a Bolzano siamo tornati a viaggiare ai ritmi pre-Covid, l’incremento della nostra cantina è del 10% rispetto ad un’annata normale.

Michl Bradlwarter e Sonja Abrate, vicedirettrice dell’Ökoinstitut Südtirol, con il certificato di sostenibilità

Il problema della flavescenza dorata sui vigneti altoatesini è sotto controllo?

Per il momento sì, ma è una malattia da non sottovalutare. Basta poco per far scoppiare una piccola pandemia tra i vigneti. Fortunatamente abbiamo contadini molto attenti alla tematica che appena ne trovano traccia abbattono subito la vite e le sue radici.

Per quanto riguarda la raccolta delle mele cosa ci può dire?

In questi giorni si sta terminando la raccolta delle mele Gala, le altre varietà matureranno verso i primi di settembre. La qualità rimane ottima ma i prezzi purtroppo sono al ribasso, a causa di una produzione record in Europa. Parliamo di circa 30 centesimi al chilo all’ingrosso. In Alto Adige invece la produzione è calata rispetto al solito e si spera di riuscire a vendere bene il raccolto. A ciò va aggiunta anche l’esplosione dei costi energetici per i produttori.

Anche i vostri costi sono aumentati?

L’energia in generale è aumentata del 400%. Ancora a dicembre pagavamo 14 centesimi a kWh, ora siamo già oltre i 50, ed è un aumento destinato a crescere. Noi l’energia per il riscaldamento e l’acqua calda la otteniamo bruciando il pellet in legno, ma c’è anche un discorso di abbattimento delle temperature: l’uva che entra in cantina a 35 gradi va raffreddata a 5 per ottenere il mosto e questo è un processo energivoro. Nei prossimi mesi abbiamo in programma un investimento da mezzo milione per realizzare sul lato nord quasi 2mila metri quadri di superfice fotovoltaica che dovrebbe generare circa 300mila kWh di elettricità.

Anche in Alto Adige l’agricoltura soffre di mancanza di manodopera?

I piccoli produttori fanno fatica a trovare gente per la raccolta giornaliera e spesso si rivolgono ai propri famigliari. Non siamo però in una situazione di crisi ed emergenza come durante la pandemia, quella fase fortunatamente è stata superata. Ci piacerebbe però che il nuovo Governo trovasse una soluzione o aprisse un tavolo di confronto con gli addetti ai lavori. In primis per abbattere la burocrazia e snellire determinate procedure per creare più flessibilità per l’assunzione dei lavoratori nel settore.

La vostra cantina è da sempre attenta al tema della sostenibilità: come?

Cerchiamo di svolgere sempre il nostro lavoro in armonia con la natura. L’intero edificio è stato realizzato secondo i criteri Klimahouse Wine e da un anno e mezzo stiamo lavorando per migliorare l’approccio sociale dell’azienda, investendo in misure per lo sviluppo del personale e del congedo parentale per i padri. In generale cerchiamo di concentrare le maggiori emissioni di CO2 al di fuori della cantina. L’obiettivo è anche ridurre il peso delle bottiglie di vino del 10-15% per risparmiare circa il 20% di emissioni.

Alexander Ginestous

Ti potrebbe interessare