Alto Adige, regge la fiducia dei consumatori

Ad aprile l’indice IRE del clima di fiducia dei consumatori si è attestato a +11,1 punti. Esso rimane quindi su valori elevati, nonostante un leggero calo di 1,5 punti rispetto alla precedente indagine di gennaio. La fiducia dei consumatori altoatesini è significativamente maggiore della media italiana ed europea e si colloca su livelli analoghi all’Austria.
Dopo tre trimestri consecutivi di crescita si riscontra un leggero calo della fiducia dei consumatori in Alto Adige. Ad aprile il relativo indice si è attestato a +11,1 punti, in diminuzione rispetto ai +12,6 punti rilevati a gennaio. Si tratta, comunque, di un valore ampiamente positivo, che indica come la popolazione altoatesina sia prevalentemente ottimista riguardo all’andamento dell’economia nei prossimi mesi.

Rispetto alla precedente indagine di gennaio sono calate le aspettative degli altoatesini e delle altoatesine riguardo alle proprie opportunità di risparmio, mentre sono rimaste pressoché invariate quelle inerenti la situazione finanziaria familiare e il futuro sviluppo dell’economia provinciale. Aumenta invece la fiducia riguardo alla condizione del mercato del lavoro: i cittadini e le cittadine intervistati prevedono che nei prossimi mesi la disoccupazione diminuirà ulteriormente.
L’indice del clima di fiducia dei consumatori è positivo anche in Germania (+6,1) e in Austria (+12,1). Il valore per l’Italia è pari a -5,5 punti e rimane quindi negativo, ma è in decisa crescita rispetto a un anno fa: nell’aprile 2017 esso si attestava a -14,3 punti.

Tale miglioramento è dovuto principalmente alla ripresa dell’economia nazionale e all’aumento dell’occupazione.
Il Presidente della Camera di commercio, Michl Ebner, esprime soddisfazione per il perdurare del buon clima di fiducia: «Il confronto a livello internazionale evidenzia come la fiducia dei consumatori e delle consumatrici altoatesini sia molto elevata, grazie a un’economia provinciale forte e competitiva. Ora occorrono adeguati investimenti per mantenere intatta questa competitività e far sì che anche in futuro le imprese possano offrire alla popolazione interessanti opportunità occupazionali».

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