Turismo Alto Adige: 1,7 milioni di pernottamenti in meno rispetto al periodo pre-covid

Migliora il clima di fiducia fra gli operatori del turismo in Alto Adige rispetto alla scorsa primavera, ma rimane l’incertezza per il futuro, soprattutto a causa dell’imprevedibilità della variante Delta. A tal proposito, circa la metà delle imprese operanti nel settore turistico locale teme una redditività insoddisfacente anche nel 2021, principalmente a causa delle rilevanti perdite di fatturato occorse nei primi mesi dell’anno. Tuttavia, diversi indicatori segnalano una ripresa a partire da maggio. Questo è ciò che emerge dall’edizione estiva del Barometro dell’economia dell’IRE, l’Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano.

2020-2021 da dimenticare

Dopo che le imprese del settore turistico avevano chiuso il 2020 con una diminuzione media dei fatturati di quasi il 40% rispetto all’anno precedente, la completa cancellazione dell’ultima stagione invernale ha dato il colpo di grazia ad un settore già martoriato dalla pandemia. Come conseguenza di ciò, nei primi tre mesi del 2021 il giro d’affari è stato assai scarso, con perdite nell’ordine del 70%. Attualmente, a causa della grande incertezza sul futuro dovuta principalmente alla rapidità di diffusione della variante Delta, la maggioranza delle imprese del settore turistico prevede una riduzione degli investimenti. Anche le valutazioni circa la situazione competitiva, l’accesso al credito e la puntualità dei clienti nei pagamenti restano negative, seppur in miglioramento rispetto alla precedente rilevazione condotta a inizio anno. “Ora che la maggior parte della popolazione adulta è stata vaccinata, è necessario rendere il Green Pass lo strumento che permetta a tutti i settori economici di proseguire le proprie attività in sicurezza. Dare maggiore certezza sulla prossima stagione invernale è fondamentale per restituire fiducia agli imprenditori e alle imprenditrici del settore turistico”, spiega il Presidente della Camera di commercio di Bolzano, Michl Ebner.

Segnali positivi all’orizzonte

Segnali positivi provengono dai dati sulle presenze turistiche registrate a maggio e, soprattutto, a giugno, anche se rispetto agli stessi mesi del 2019, ultimo anno pre-Covid, mancano ancora all’appello circa 1,7 milioni di pernottamenti in provincia. Una conferma della progressiva ripresa dell’attività arriva anche dai dati sui consumi di energia elettrica del settore turistico, in decisa crescita a luglio e inferiori di appena l’1,1% rispetto allo stesso mese del 2019. Anche sul fronte del mercato del lavoro si è assistito ad una ripresa: a luglio, in particolare, il numero di lavoratori e lavoratrici dipendenti nel settore turistico si è attestato a circa 36.000 unità, con un incremento del 18% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

Come già osservato la scorsa estate, il clima di fiducia tra i gestori di bar e caffè ha reagito più velocemente alle progressive riaperture. Attualmente, il 31% delle imprese di questo comparto ritiene che la redditività nel 2021 sarà complessivamente “buona” e un ulteriore 51% confida in una redditività almeno “soddisfacente”. Decisamente più modeste sono invece le attese degli albergatori e albergatrici: nonostante gli incrementi dei prezzi applicati alla clientela, circa la metà delle imprese del settore ricettivo prevede per quest’anno una nuova contrazione del fatturato e una redditività insoddisfacente.

Turismo clima di fiducia

“Il turismo e le imprese che vi operano dipendono da una serie di fattori, soprattutto in tempi di pandemia. Pertanto, si deve fare ogni sforzo per garantire che le campagne di vaccinazione continuino con vigore e far sì che la regola guarito-vaccinato-testato possa essere la base per concludere con successo la stagione estiva e autunnale e iniziare la prossima stagione invernale come da programma”, sottolinea Manfred Pinzger, Presidente dell’Unione Albergatori e Pubblici Esercenti (HGV).

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