Aiuti Covid, dallo Stato 91 milioni per il turismo altoatesino

Alla Provincia di Bolzano arriveranno ulteriori 91 milioni di euro dallo Stato italiano per i comprensori sciistici penalizzati dalla pandemia. Proprio ieri è arrivato il via libera della Giunta alle misure urgenti provinciali e nazionali per il sostegno economico alle imprese del settore turistico invernale. L’obiettivo è quello di alleviare le conseguenze della crisi economica legata all’emergenza COVID-19 causata dal prolungamento delle misure restrittive che ha coinvolto le attività invernali e in particolar modo i comprensori sciistici locali. Per garantire il sostentamento delle imprese del settore, la Giunta provinciale ha approvato aiuti sotto forma di contributi per le piccole imprese e interventi economici a sostegno dei costi fissi. Oltre a questi aiuti provinciali, è stato varato a livello nazionale un pacchetto da 800 milioni di euro per le aree dove si esercitano gli sport invernali. Come annunciato dall’assessore provinciale al Turismo e all’Agricoltura Arnold Schuler, all’Alto Adige arriverà circa un terzo dei fondi stanziati a livello statale: “Dopo che la Commissione Europea ha approvato la scorsa settimana gli aiuti ai gestori degli impianti di risalita, contiamo su 165 milioni di euro di indennizzo, che verranno versati direttamente dallo Stato ai gestori dell’Alto Adige. Inoltre ci sono i quattro milioni per i maestri di sci”, spiega Schuler. I criteri per il pagamento dei contributi a fondo perduto ai maestri di sci saranno presto affrontati in Giunta provinciale, con un ulteriore aumento in vista da parte della Provincia.

I 91 milioni aggiuntivi che l’Alto Adige riceverà dal pacchetto di aiuti dello Stato sono stati anch’essi già approvati dalla Giunta e verranno versati ai gestori secondo i criteri stabiliti nelle delibere n. 307/2021 e n. 373/2021, che attribuiscono alle imprese altoatesine con una perdita di fatturato di almeno il 30% tra aprile 2020 e marzo 2021 il diritto a un contributo basato sui costi fissi e in base all’importo della perdita di fatturato. “Ciò significa che questi fondi aggiuntivi servono principalmente a finanziare i contributi che sono già stati promessi e non c’è disparità di trattamento tra le imprese. È ancora la perdita economica a essere decisiva e non la posizione”, sottolinea Schuler.

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