I tassisti altoatesini difendono qualità e professionalità del comparto: «No alla liberalizzazione»

A Bolzano, nello spazio riservato ai taxi in via Duca d’Aosta a ridotto di piazza Tribunale, si sono ritrovati i presidenti di Radio Taxi Bolzano (Claudio Dal Gobbo), Radio Taxi Merano (Jordan Nushev) e di Smart Taxi Merano (Marcello Gavioli), che hanno colto l’occasione del fermo proclamato a livello nazionale nei giorni 5 e 6 luglio 2022 per illustrare all’opinione pubblica i motivi di una vertenza che dura, ininterrottamente dal 2011 ad oggi e ruota attorno alle proposte di liberalizzazione del settore. Ma è stata  anche occasione per fare il punto su due best practice che la categoria sta sperimentando in Alto Adige, con un rinnovato senso di appartenenza che ha consentito di avviare importanti confronti con la Provincia Autonoma di Bolzano e con la Camera di Commercio.

Dal 2011 (Governo Monti) si susseguono le iniziative governative per “deregolamentare” il comparto Taxi. La categoria ha risposto sempre in maniera forte, compatta, cercando a più riprese un confronto che portasse a riforme condivise, in grado di valorizzare le competenze, la professionalità, la qualità del servizio e il ruolo complementare nelle politiche di mobilità, anche in chiave ecosostenibile, che i tassisti svolgono da decenni nei principali centri urbani. Parliamo di una flotta di oltre 40.000 veicoli in Italia, che sono allo stesso tempo biglietto da visita per i turisti e servizio alternativo ai mezzi pubblici e alla mobilità individuale per i residenti. Le flotte più grandi sono quelle di Roma (quasi 8.000 veicoli), Milano (quasi 5.000), Napoli (2.400), Torino (1.500) e, a seguire, Genova, Firenze, Bologna (tutte sotto quota mille taxi in circolazione).

In Alto Adige ci sono circa 100 tassisti, di cui 50 a Bolzano, 30 a Merano, 9 a Bressanone e alcuni operatori nei centri più piccoli come Vipiteno. Una flotta che, nei periodi più duri della pandemia, oltre a veder ridotta pesantemente l’attività per la mancanza di turisti, si è prodigata per offrire ai residenti un servizio complementare, rispetto ai mezzi pubblici, in quel momento soggetti a forti limitazioni. Da questa situazione è nato un forte bisogno di confronto tra gli operatori del comparto, con una maggior consapevolezza del ruolo svolto al servizio della collettività.

“Vogliamo ribadire – hanno detto i presidenti dei tre organismi di rappresentanza, coordinati da CNA Fita Taxi Alto Adige – che il tassista è un piccolo imprenditore, un artigiano, un professionista del suo settore, visto che, previa formazione ed esami, consegue la qualifica di conducente professionale di trasporto persone. Il tassista opera attraverso una licenza del proprio Comune svolgendo un servizio di interesse pubblico, denominato servizio di trasporto pubblico non di linea, secondo regole e tariffe ben precise definite dall’ente che rilascia le licenze, ovvero il Comune. Non si può delegare questo servizio all’improvvisazione e alla deregolamentazione, non bastano auto e patente per essere un tassista e offrire un servizio di qualità”.

Da questa consapevolezza, nascono le due proposte che, negli ultimi mesi, i tassisti hanno illustrato all’Assessorato provinciale alla Mobilità e alla Camera di Commercio:

  1. L’opportunità di inserire anche il servizio Taxi e l’intera flotta di quasi 100 veicoli nell’applicazione e nel sito Südtirol Mobil – Alto Adige Mobilità della Provincia con un sistema di smistamento geolocalizzato delle chiamate, collegato alle nuove applicazioni e ai tradizionali sistemi di radio taxi implementati a Bolzano e Merano, con la possibilità di estenderli anche a Bressanone e ad altri centri.
  2. La necessità, sentita anche dai degli NCC Auto, ed illustrata alla Provincia e alla Camera di Commercio, di far valere le competenze primarie dell’Alto Adige in tema di formazione professionale per rendere più elevati i requisiti per l’accesso alla professione di conducente trasporto persone, in modo da garantire servizi di qualità ai cittadini ed ai turisti.

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