Isolamento attivo per gli stagionali dell'Est: così si salva la raccolta delle mele

Una quarantena «sul campo» per gli stagionali dell’est provenienti da Romania e Bulgaria. Sono solitamente ottomila i lavoratori che arrivano in Alto Adige a settembre per essere ingaggiati dai frutticoltori nella raccolta delle mele. Il problema è che entrambi gli ingressi da questi due Paesi sono ora soggetti a quarantena, su disposizione del Consiglio dei Ministri, per la situazione epidemiologica ancora grave sia in Romania che in Bulgaria. Una misura che rischia di rendere particolarmente difficile la stagione per gli agricoltori altoatesini. Per risolvere la situazione il presidente Arno Kompatscher ha firmato venerdì 31 luglio un’ordinanza che stabilisce che tutti i lavoratori agricoli stagionali che entrano in Alto Adige dalla Romania e dalla Bulgaria devono essere sottoposti al test molecolare del nuovo coronavirus da parte dell’Azienda Sanitaria.

Isolamento attivo per gli stagionali dell’Est: come funziona

I lavoratori agricoli stagionali saranno quindi sottoposti al test all’ingresso e, se il risultato è negativo, dovranno poi mantenere un periodo di isolamento di due settimane in azienda: si tratterà però di un “isolamento attivo” in piccoli gruppi di massimo quattro persone che vivono e lavorano insieme in un’unica unità abitativa. Se il test è negativo, l’isolamento cessa dopo 14 giorni. Nel caso che i lavoratori siano già in possesso di un risultato negativo del test da parte di una struttura sanitaria certificata nel loro Paese non più vecchio di 4 giorni possono procedere direttamente all’isolamento senza un ulteriore test in ingresso. Un isolamento attivo lavorando quindi: in questo modo la stagione della raccolta delle mele è salva.

 

 

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