La Provincia contesta i dati di Roma e 'ricorre' contro la zona rossa

La Provincia di Bolzano contesta Roma, non chiude e prosegue per la ‘via altoatesina’. A poche ore dalla decisione del Governo di classificare l’Alto Adige come zona rossa, Arno Kompatscher e Thomas Widmann si sono presentati in conferenza stampa dopo la seduta straordinaria di Giunta. Il presidente ha contestato i dati del ministero, definendosi “sconcertato” dato che attualmente la Provincia è classificata come zona gialla. “Lo stesso ministro Speranza era sorpreso dei dati che sono emersi dal calcolo dell’indice di contagio. Ora chiediamo un confronto costruttivo ed aperto al dialogo”, ha ammesso Kompatscher.

Sono deluso ed arrabbiato perché penso che la burocrazia romana è lenta e non accetta i dati veri che noi forniamo. Il Governo ha detto che il nostro Rt di oggi è a 1,5. Il nostro scienziato (di cui Widmann non ha rivelato il nome, ndr)  dice che siamo a 1,2, mentre il biostatistico Falk indica 1,08. I dati del ministero non sono veritieri, non è credibile che ci hanno inserito a noi in zona rossa e altre regioni, in condizioni molto più gravi, sono classificate gialle. I nostri numeri stanno pian piano migliorando, non peggiorando come dice Roma”, ha detto Widmann.

 

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La Giunta provinciale ha quindi deciso di non inasprire le limitazioni attualmente vigore. Il presidente ha firmato in serata una nuova ordinanza in cui ha decretato che rimangono in vigore la maggior parte delle norme stabilite dall’ordinanza del 5 gennaio. Le principali novità riguardano il servizio di asporto nei bar che viene limitato alle ore 18, viene sospesa l’apertura degli impianti di risalita prevista per il 18 gennaio, e le malghe e rifugi situate lungo i sentieri di montagna dovranno chiudere alle ore 16. Vietata la vendita di superalcolici e l’intrattenimento musicale.

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