L’overtourism visto da vicino, forse troppo

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Il termine “overtourism” è stato inserito nei principali vocabolari italiani a partire dal 2023, ma è un fenomeno iniziato molti anni prima, frenato, provvisoriamente, solo dalla pandemia Covid 19. Non casualmente, questa testata se ne era occupata attraverso diversi articoli pubblicati a partire dalla primavera 2019. Torniamo a occuparcene ora, partendo da un aspetto fondamentale che riprendiamo senza modifiche da quanto scritto nel 2019: “quando il numero di turisti sopravanza quello della popolazione locale, si supera una soglia che fa sì che servizi e prestazioni siano pensati più per i turisti che per i residenti. Di conseguenza, se i turisti spendono più dei residenti, spariscono ciabattini, mercerie e ferramenta e si moltiplicano i fast food e i menu turistici. Ma il turismo, spiega, non ha effetti solo sulla proposta commerciale di una città, ma sul costo delle case e degli affitti, sui trasporti, sui comportamenti quotidiani, sull’ambiente e sull’identità stessa della città e dei suoi cittadini. Forse vale la pena ripetersi, qui non si vuole demonizzare il turismo o i turisti ma si vorrebbe mostrare come questi dati vadano adeguatamente valutati”.

A quasi sette anni di distanza, ci concentreremo proprio su questo, sulla valutazione dell’impatto del turismo sulla vita dei residenti, ben sapendo che, soprattutto in Alto Adige, le maggiori criticità si concentrano nelle poche città (in particolare a Bolzano) o in “sightseeing” che attirano il turismo “scatta e fuggi”, luoghi da fotografare più che da ammirare che spingono migliaia di persone a mettersi in coda su strade di montagna per immortalarsi tra laghi color smeraldo o idilliache chiesette circondate da vette innevate.
Come scrivevamo sei anni fa, il turismo è l’industria pesante del ventunesimo secolo, ma il suo impatto culturale, sociale ed economico, muta notevolmente da territorio a territorio e l’Alto Adige lo illustra in maniera limpida.  Per esempio, mentre nelle cittadine più piccole il turismo fornisce spesso l’unica possibilità per mantenere attivi alcuni servizi e/o attività commerciali, nelle città più grandi, dove gran parte dei servizi e delle attività commerciali godono già della necessaria massa critica per funzionare, finisce per creare disagi che rischiano di modificare irreparabilmente la quotidianità dei residenti. Il traffico insostenibile, l’aumento esponenziale degli affitti residenziali e commerciali, la difficoltà di gestione del trasporto pubblico e della raccolta rifiuti, la sostituzione di attività commerciali per i residenti con quelle per i turisti e l’aumento del costo della vita, sono solo alcune delle problematicità che andrebbero considerate singolarmente.

Proprio per analizzare in profondità questi aspetti, a partire da gennaio 2026, pubblicheremo ogni settimana le tappe di un lungo viaggio attraverso le località turistiche altoatesine. Inizieremo con i protagonisti principali: i turisti e chi li accoglie, restiamo in contatto.

Immagine di apertura: foto Venti3 ©

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