Gioie e dolori dell'overtourism: intervista al sindaco di Hallstatt, il borgo austriaco da un milione di turisti all'anno
Con meno di mille abitanti e un milione di turisti all’anno, il comune austriaco di Hallstatt è un citatissimo esempio di overtourism. Difficile districarsi tra cause e conseguenze dell’invasione turistica che ha assalito la cittadina nell’ultimo decennio: c’è chi nel borgo incantevole con campanile su lago alpino ha visto la somiglianza col paesino del film Frozen della Disney; c’è l’effetto Instagram sui social, e, prima ancora, nel 2011 e la copia 1:1 in Cina, a Boluo/ Huizhou (ne abbiamo parlato qui). E, ovviamente, l’eco mediatica del tutto, compresa l’esasperazione degli abitanti. Ma, ancora più a monte, c’è quello che Marco D’Eramo nel suo libro “Il selfie del mondo” definisce il tocco letale: la dichiarazione a sito patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco nel 1997, una delle cause per cui “le città avvizziscono, si svuotano, si riducono a fondali teatrali su cui si recita un’esangue pantomima”.
Insomma, Hallstatt, la “perla nel cuore del leggendario Salzkammergut” balza spesso agli onori della cronaca internazionale, per fatti più o meno curiosi: tra gli ultimi, le barriere anti-selfie erette e poi smantellate nella scorsa primavera o il (presunto) milione di Euro incassato dal Comune per l’utilizzo delle toilette pubbliche – che la Süddeutsche Zeitung non ha esitato a definire in un recente articolo il “Pinkelmillion” (il tesoretto dalle pisciate).
Di questo e molto altro abbiamo parlato con Alexander Scheutz, sindaco di Hallstatt dal 2009.
Sindaco, com’è andata l’estate a Hallstatt?
Molto bene, qui l’estate non è ancora finita, anche nei giorni feriali abbiamo lo stesso numero di turisti di luglio e agosto.
Premessa sulle cifre: quanti abitanti avete esattamente? Ed è vero che ogni giorno venite visitati da più di 10.000 persone, quindi da quasi un milione all’anno?
Il nostro paese ha 760 abitanti. È difficile fare una stima precisa delle visite complessive perché non abbiamo i dati di chi arriva con i mezzi pubblici -ma è un progetto a cui stiamo lavorando. Considerato che solo la funicolare Salzbergbahn nell’alta stagione conta circa 2.000 al giorno, la cifra di un milione di visitatori all’anno non si può considerare sovrastimata.
Il sindaco di Hallstatt Alexander Scheutz
Sono turisti “mordi e fuggi” ?
Sì, si tratta soprattutto di persone che non pernottano, ma rimangono però tutta la giornata in zona, mangiano al ristorante, fanno il giro con la barca sul lago o visitano le miniere di sale, che esistono da oltre 7000 anni.
Tanti turisti, che devono espletare anche dei bisogni corporali… è vera la notizia del milione di euro ricavato dal comune grazie alle toilette a pagamento?
Assolutamente no, è un cliché che viene diffuso dalla stampa… le persone vanno in bagno per lo più nei locali, mentre la toilette pubblica va pulita e manutenuta e sono stati necessari investimenti per costruirla.
La sua cittadina è per certi versi un classico caso da manuale: la presunta somiglianza con il paesaggio del film Disney, “Frozen”, il boom di notorietà su media e social, l’assalto dei turisti e l’esasperazione degli abitanti… mentre in Cina è stata creata addirittura una replica 1:1 di Hallstatt.
E non solo: pensi che oltre alla ricostruzione di diverse parti di Hallstatt nella città di Boluo/ Huizhou in Cina nella provincia di Guangdong, in Sud Corea nel 2006 è stata addirittura lanciata una serie tv molto popolare “Spring Walz” ambientata nella nostra cittadina. Per quanto riguarda il film Frozen, io sinceramente non vedo tutta questa somiglianza. Quello che ho potuto osservare è che la notorietà è arrivata -anche se non immediatamente- dopo la dichiarazione a patrimonio mondiale da parte dell’Unesco nel 1997 e poi con i servizi dei media da tutto il mondo e quindi dai social… una grande pubblicità per cui non abbiamo dovuto far nulla!
Un flusso turistico così intenso che sta portando i residenti all’esasperazione… come lo state gestendo?
È un equilibrio difficile, ma vorrei precisare il contesto: per il tipo di conformazione geografica in cui ci troviamo -siamo ad un’ora dall’autostrada- per il futuro non possiamo contare sull’insediamento e lo sviluppo di aziende innovative. All’inizio degli anni duemila rischiavamo lo spopolamento. La stagione turistica durava solo da maggio a ottobre i giovani se ne andavano; mancavano gli investimenti.
E poi?
Con il boom turistico dagli anni Dieci del 2000 abbiamo istituito una società ad ampia partecipazione comunale per la costruzione dei parcheggi per bus e macchine e quindi per avere voce in capitolo nella gestione del flusso turistico; ispirandoci al concetto di albergo diffuso, abbiamo creato Heritage, un albergo con in tutto 70 stanze ricavato da edifici antichi – il comune detiene il 49% delle quote della società che lo gestisce. Così abbiamo incoraggiato anche investimenti privati – si tratta di alberghi a gestione familiare- e siamo riusciti ad allargare la stagione con un turismo annuale, aumentando i pernottamenti e quindi i turisti che rimangono e non solo mordi e fuggi. I pernottamenti sono cresciuti progressivamente, se nel 2005 erano 49.303 nel 2022 sono stati 121.746. Questo aiuta a garantire anche posti di lavoro tutto l’anno. Anche la funicolare ora è in funzione per tutto l’anno.
Paesaggio invernale ad Hallstatt. Foto courtesy Alexander Scheutz
Il personale da dove viene?
Si tratta di alberghi a conduzione familiare locale, il personale viene non solo dall’Austria, ma anche da altri paesi, molti dall’Ungheria e dalla Repubblica Ceca- sono persone perfettamente integrate.
Eppure, i turisti rimangono un problema: nella scorsa primavera avete provato ad innalzare una barriera anti selfie e messo striscioni per avvisare i turisti che ad Hallstatt abita qualcuno. E poi c’è il limite ai bus e alle auto.
Si, attraverso un processo di partecipazione dei cittadini abbiamo sviluppato “Hallstatt 2018”, un nuovo concetto per gestire e ridurre drasticamente il numero di pullman e auto che si riversano sulla cittadina. Ora abbiamo un limite per i parcheggi che possono ospitare massimo 350 automobili e 40 bus al giorno – prima arrivavamo anche a 90 bus giornalieri. Grazie al sistema di prenotazione obbligatoria a slot per i bus e all’ “Hallstatt App” la situazione è migliorata: se nel 2019 i bus arrivati erano 21.254, nello scorso 2022 sono stati 3.905. Per questi progetti abbiamo anche ricevuto un finanziamento dall’Unione Europea.
E comunque i turisti sono ancora troppi.
Si, i gruppi di turisti sono un fastidio per i residenti. Ma vede, anche se limitiamo i parcheggi e cerchiamo di gestire al meglio, non possiamo fermarli del tutto. I turisti arrivano comunque anche con altri mezzi: con la nave, i mezzi pubblici e anche a piedi.
Lei si è detto contrario anche a far pagare il ticket d’ingresso al paese, anche perché molti turisti credono che ad Hallstatt non abiti nessuno…
Si, non sarà certo il ticket a scoraggiare i turisti. Anzi, pagando il biglietto penseranno di potersi permettere ancora di più… non vogliamo diventare un museo a cielo aperto.
Ci sono altre soluzioni in vista?
Stiamo lavorando ad una soluzione di più ampio respiro, che però non dipende solo da noi: un aspetto è quello di intervenire sulla strada principale limitando gli accessi, in modo che non si possa circolare ad ogni ora- e qui serve però il sostegno del Bund (governo federale) perché la strada non è nostra, e occorre anche l’aiuto dei comuni vicini.
La presenza dei turisti quindi non è una questione a sé, ma è legata a tante altre, prima fra tutte quella dei trasporti …
Vede, vent’anni fa la linea ferroviaria rischiava di chiudere e invece siamo riusciti a conservarla anche perché la utilizzano i turisti. Per un posto piccolo come il nostro possiamo dire di essere ben collegati grazie alla ferrovia del Salzkammergut (tra Attnang-Puchheim e Stainach-Irdning via Bad Ischl e Hallstatt) abbiamo ogni ora un collegamento con i mezzi pubblici e stiamo cercando di aumentare l’orario per far partire l’ultima corsa alle ore 22.30. Speriamo di farcela, nel 2024 la nostra regione del Salzkammergut con Bad Ischl sarà Capitale Europea della Cultura e magari riusciamo a conservare la corsa serale anche dopo.
Ai residenti rimangono i disagi soliti dei posti invasi dall’overtourism, ad esempio i prezzi delle case alle stelle, negozi e ristoranti per turisti etc.
Sì, ma ci impegniamo in azioni concrete per “restituire” agli abitanti quel benessere portato dal turismo: come comune abbiamo ristrutturato e costruito nuovi appartamenti, oltre 30 abitazioni che affittiamo ad una cifra sotto i 5 euro al metro quadro. Offriamo assistenza pomeridiana piena all’asilo, pasti per gli anziani a domicilio sette giorni su sette e investiamo molto nelle associazioni del paese, dallo sport alla musica fino ai pompieri. Gestiamo una centrale idroelettrica nella valle di Echerntal e anche una centrale elettrica ad acqua potabile – grazie a cui riceveremo una tariffa sovvenzionata garantita per l’energia verde. Abbiamo la tariffa di smaltimento delle acque reflue estremamente economica perché interveniamo come comune anche su questo. Tutto questo e molto ancora è possibile perché non siamo in comune in deficit, come era molti anni fa.
È vero che gli abitanti si sono organizzati un mercato in un posto “segreto” per rimanere indisturbati dai turisti?
Si, il turismo porta ad un aumento dei prezzi e qui ai margini del paese ogni settimana si svolge un mercato in cui si possono comperare generi alimentari a buon prezzo – non facciamo pagare la tassa per l’occupazione del suolo pubblico agli stand, che altrimenti non arriverebbero fin qui. Ma vogliamo fare di più e stiamo lavorando per aprire in paese un negozio che sarà gestito da un’associazione del Comune senza scopo di lucro, per offrire beni alimentari a prezzo calmierato. Abbiamo anche risanato una stazione di servizio che appartiene al Comune da 90 anni, e l’abbiamo data in gestione ad una signora del luogo… non bisogna fermarsi ai cliché!
Caterina Longo
Immagine in apertura: una veduta di Hallstatt. Foto courtesy Alexander Scheutz