Funivia sul Talvera, spoiler: ecco come finirà

Avviso ai lettori: questo articolo contiene, in fondo, uno spoiler. Se siete appassionati seriali della vicenda della funivia di San Genesio o meglio la «funivia sul Talvera», non leggete fino in fondo. Prima di tutto una doverosa premessa: il gusto estetico di chi scrive non è così sviluppato dal dare opinioni in merito all’eventuale fermata in piazza Vittoria, una struttura – si dice – di almeno 20 metri. In effetti, un po’ impattante a vederla. Ma non è questo il punto.

Per capire come finirà bisogna mettere insieme un po’ di elementi, mescolarli, e la ricetta riuscirà. Un progetto di cui non sembrano esistere piantine ma solo una delibera su cui Provincia (e Comune) ragionano da un po’ di tempo. Rendering? Solo quelli ricostruiti dall’opposizione, ovvero dai comitati che non vogliono la funivia. Eppure stiamo parlando di un’opera da 25 milioni di euro, soldo più soldo meno. Un’opera ecologica: solitamente progetti del genere producono studi, ipotesi, rendering e quant’altro, tali da disboscare una foresta. In questo caso si risparmia carta: il pianeta respira meglio. Manca un po’ d’aria ai comitati contro l’opera, che si sono incavolati. Kompatscher, presidente della Provincia, interviene come Baresi ai tempi d’oro: «Nessun progetto, solo idee» e palla in tribuna.

Ed ecco che oggi, 11 maggio, arriva in consiglio provinciale la conferma che la delibera sul progetto (ma quale progetto? in che forma?) non verrà certo ritirata, anzi, si andrà avanti. Ma quindi la struttura di venti metri? «Credo non ci sarà bisogno di tali altezze» dice il Presidente. E la delibera? Avanti, serve per avviare il progetto. Ma se non si sa bene come sarà, cosa si avvia? E poi: «Dobbiamo parlarne con la nuova amministrazione comunale». E qua c’è notizia in verità: si pensa che si riuscirà a fare una maggioranza, è già una buona ventata di ottimismo.

Ok, è ora di rivelarvi come finirà: in questo impasse di detti, non detti, scritti e riscritti, la parola passerà al popolo sovrano, con un bel referendum. Così magari la funivia si farà, senza struttura impattante, fino all’aeroporto, e la costruirà Benko.

Enrico Albertini

 

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