Covid, sospensioni per adempimenti e atti: commercialisti in pressing sul nodo malattia

L’Agenzia delle Entrate ha inviato nei giorni scorsi una nota in riferimento a un caso di quarantena di un lavoratore autonomo che svolge l’attività di intermediario fiscale, e con la quale non si è ritenuto possibile sospendere o differire i termini degli adempimenti tributari in assenza di una specifica norma. Ciò ha riacceso i riflettori su una situazione di disparità di trattamento patita dai professionisti, che il Consiglio Nazionale dei Commercialisti e l’Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili della Provincia Autonoma di Bolzano denunciano da tempo. La categoria chiede ora di attivarsi per risolvere il problema del nodo malattia, partendo proprio dalla constatazione dell’assenza di una norma specifica in materia.

Lo scorso 12 novembre il Consiglio Nazionale ha chiesto di promuovere un emendamento al D.L. Ristori, attualmente in discussione presso le Commissioni riunite Finanze e Bilancio del Senato, che prevede la sospensione per 30 giorni dei termini per gli adempimenti tributari, previdenziali e assistenziali, nonché per il compimento di qualsiasi atto dei procedimenti civili, penali, amministrativi, contabili e tributari, che scadono nei trenta giorni successivi all’inizio di una malattia conclamata da Covid-19 o di una quarantena fiduciaria o di un isolamento obbligatorio, naturalmente sia per quanto riguardante il professionista sia per quanto di interesse dei suoi clienti.

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“È evidente l’esigenza urgente di tutelare in modo sistematico lo svolgimento delle attività professionali, anche nell’interesse dei destinatari di tali attività, evitando al contrario una considerazione caso per caso di ogni situazione. Ciò porterebbe ad una totale incertezza e disomogeneità di trattamento dei professionisti sul territorio nazionale e la nascita di inevitabili contenziosi”, spiega Claudio Zago, presidente dell’Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili di Bolzano.

I commercialisti spingono dunque per fornire nell’immediato tutele ai professionisti nell’emergenza pandemica, ribadendo la necessità di una proposta seria di riforma strutturale volta a valorizzare, ai fini dell’ottenimento di differimenti automatici dei termini in scadenza per la presentazione delle dichiarazioni fiscali, il diritto dei professionisti a sospendere l’attività lavorativa per situazioni di grave malattia, senza che da ciò possa discendere danno per i contribuenti che assistono, né per i professionisti medesimi, in termini di perdita della clientela per temporanea impossibilità di provvedere agli adempimenti di trasmissione telematica delle dichiarazioni fiscali. I commercialisti sottolineano quindi come sia prioritario sostenere nell’immediato l’emendamento del 12 novembre e, per una soluzione a regime del problema, il Disegno di legge sulla malattia e infortunio del professionista, primo firmatario il Senatore Andrea De Bertoldi.

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