Alto Adige, la fase 2 è legge: riapre tutto. Ecco come

La fase 2 in Alto Adige è legge: nella notte il Consiglio Provinciale della Provincia autonoma di Bolzano ha approvato a larghissima maggioranza (28 sì e 6 astenuti) il disegno di legge composto da 4 articoli e 50 pagine che consentirà appena sarà pubblicato – presumibilmente venerdì pomeriggio – la riapertura dei negozi e, da lunedì 11 maggio, di ristorazione ed esercizi di servizi alla persona. «Dopo che Roma per settimane non ha ascoltato le richieste per una differenziazione regionale delle misure, abbiamo deciso di intraprendere il nostro percorso legislativo autonomo», ricorda il presidente Arno Kompatscher rivendicando la forzatura con lo Stato centrale.

Il timing delle riaperture

La nuova legge prevede immediatamente fin dalla sua pubblicazione la libertà di movimento sul territorio regionale senza autocertificazioni e  la riapertura delle attività commerciali, produttive industriali e artigianali. Da lunedì 11 maggio possono riaprire “le attività inerenti servizi alla persona, fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti” ed anche i servizi di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande, fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie. Dalla stessa data saranno riprenderanno piena attività anche i musei e le istituzioni culturali comprese biblioteche e centri giovanili. Dal 18 maggio possono essere di nuovo offerti i servizi per l’infanzia. Il 25 maggio è invece la data fissata per la riapertura degli alberghi.

Spostamenti e distanza di sicurezza

Da oggi ci si può muovere liberamente su tutto il territorio provinciale e il Trentino senza autocertificazione: a due metri distanza dalle persone non è obbligatorio l’uso di mascherine che va invece portata sempre con sé e indossata in ogni occasione in cui si possa incrociare un altro passante, anche sui marciapiedi. Con le mascherine indossate la distanza di sicurezza scende a un metro. L’attività sportiva può essere svolta all’aperto rispettando una distanza di tre metri dalle altre persone. Sono ammesse le attività all’aperto che non assumono la forma di sport di squadra, ed è vietato l’uso di spogliatoi e docce. Se non è possibile rispettare la distanza di tre metri quando si pratica l’attività sportiva, va usata la mascherina. Le manifestazioni pubbliche sono vietate. Il presidente della Provincia può autorizzare singoli eventi, se non prevedono contatti fra i partecipanti come ad esempio i drive-in cioè il cinema con gli spettatori seduti nella propria auto. Per le messe è in arrivo un’apposita ordinanza.

Assistenza all’infanzia: il criterio dei gruppi

L’assistenza all’infanzia nelle microstrutture e presso le Tagesmütter può iniziare a partire dal 18 maggio con condizioni diverse e più rigide. Queste valgono anche per i progetti di assistenza estiva ed i gruppi dedicati al gioco, gli Elki ed altre forme d’assistenza sostenute dalla mano pubblica che verranno realizzate quest’anno. Un cambiamento significativo è rappresentato dalla riduzione delle dimensioni dei gruppi. Nel caso di bambini al di sotto dei 6 anni i gruppi potranno essere composti da un massimo di 4 bambini, mentre al di sopra dei 6 anni i gruppi potranno essere composti al massimo da sei bambini. La composizione dei gruppi dovrà rimanere costante e si dovranno evitare i contatti tra gruppi diversi. Per quanto riguarda la partecipazione sarà data la precedenza ai bambini i cui genitori, che per ragioni di lavoro o per altri motivi, non sono in grado di seguire personalmente i propri figli.  Dove possibile le attività dovranno svolgersi all’aperto.

Asili, scuola primaria, maturandi e professionali

È in arrivo un’ordinanza anche per regolare altre forme di ripartenza nel mondo dell’istruzione: sempre con il criterio dei gruppi (4 per i bambini al di sotto dei 6 anni e 6 al di sopra di questa età) partirà un «servizio di emergenza» negli asili e nelle scuole primarie dove viene offerta un’assistenza di mezza giornata senza il vitto. Per quanto riguarda i maturandi può essere offerta dalle scuole una consulenza didattica per gruppi composti al massimo da 6 studenti con un distanziamento minimo tra loro di 2 metri. Le scuole professionali possono nuovamente organizzare i praticantati previsti per la qualificazione professionale.

Le distanze in negozi e sul lavoro: 10 metri quadri a persona

All’interno delle attività economiche bisogna rispettare una distanza di sicurezza di almeno due metri tra le persone, la copertura di bocca e naso per il personale e i clienti in caso di contatti inferiori ai due metri. Nel maggior numero di locali deve essere messo a disposizione del disinfettante. Alle attività economiche si applica la cosiddetta regola di 1/10, secondo la quale viene definito un rapporto tra superficie e numero massimo possibile di persone. I proprietari o gli utenti delle aree sono obbligati a garantire la disponibilità di dieci metri quadrati di spazio per persona. Questo è l’unico modo per evitare affollamenti e consentire a ciascuno di osservare la regola della distanza. La regola di 1/10 non viene applicata nel settore della ristorazione. In negozi e attività commerciali è obbligatorio l’uso di guanti monouso principalmente alla vendita e all’acquisto di alimenti. Le aree di cassa devono essere separate con un dispositivo di protezione. L’accesso al negozio deve essere scaglionato. Gli orari di apertura possono essere prolungati a questo scopo fino al massimo alle 22. Ad eccezione dei piccoli negozi fino a 50 metri quadri, si applica la regola di 1/10. Ciò significa che in un negozio al dettaglio può essere presente un solo cliente ogni 10 metri quadri.

Da lunedì ripartono parrucchieri ed estetisti

I saloni di parrucchiere e i saloni di bellezza possono riprendere le attività a partire dall’11 maggio. L’operatore dovrà utilizzare una maschera FFP2 (di quelle senza filtro): questo requisito è generalmente previsto in generale in tutte le situazioni di prossimità. Personale e clienti non devono avere febbre, da misurarsi sul posto. Entrambi devono utilizzare guanti monouso.

Bar e ristoranti: 2 metri di distanza

Nei ristoranti e nei bar, che possono riaprire da lunedì non sono ammessi più ospiti di quanti siano i posti a sedere: i tavoli devono essere disposti in modo che la distanza tra le persone sia di due metri. I membri della stessa famiglia che vivono insieme sono esenti da questa regola. La distanza può essere minore se tra le persone vengono installati dispositivi di separazione adeguati per prevenire il contagio tramite le goccioline veicolo dell’infezione. Solo a tavola si può fare a meno della protezione respiratoria. Il personale di servizio deve utilizzare maschere di tipo FFP2. La disinfezione delle mani è obbligatoria prima e dopo l’uso della toilette.

Alberghi e hotel

Nel caso delle strutture ricettive turistiche, la regola di 1/10 si applica alle aree comuni, ad eccezione delle sale da pranzo. Le piscine all’aperto possono riaprire, mentre non possono farlo le piscine coperte e le saune – a meno che lo stabilimento non sia una cosiddetta “Covid-Protected-Area”, dove tutti i dipendenti e gli ospiti sono testati per la Covid-19. Chi si serve al buffet deve coprirsi la bocca e il naso.

Musei e biblioteche

Da lunedì musei, biblioteche e centri giovanili potranno riaprire le loro porte a partire dall’11 maggio, secondo regole generali come l’uso della mascherina e la distanza di due metri. Attività culturali sono considerate anche le attività di formazione continua. Queste possono essere effettuate solo su appuntamento e richiedono la misurazione giornaliera della febbre del personale con termometro laser e una misurazione della febbre dei partecipanti all’inizio dell’attività.

I controlli e le misure per la sanità

E la parte di controlli? La Provincia nominerà una commissione di esperti, come organo tecnico consultivo della Provincia. La commissione effettua il monitoraggio costante dell’andamento della curva del contagio da COVID-19 e propone al Presidente della Provincia, in caso di ripresa del numero dei contagi, l’adozione di idonei provvedimenti. Nella legge è previsto anche che il presidente, se lo permetterà l’andamento del contagio, potrà firmare nuove ordinanze che consentiranno progressivamente un ritorno alla normalità.  L’Azienda sanitaria aumenterà le capacitá di svolgimento dei test, prevedendo anche test sierologici e test veloci per i gruppi a rischio. Eventuali focolai possono essere quindi identificati e contenuti in anticipo. Anche i servizi sanitari saranno rafforzati e nel caso ri-aumenti il numero dei contagiati possono velocemente essere allestiti i servizi di terapia intensiva.

Ripartono i servizi sociali

Riprendono infine anche i Servizi sociali. Il relativo piano di aperture dovrà essere regolamentato con un’apposita delibera della Giunta provinciale e in quest’ambito dovrà essere fissato anche il quadro temporale delle aperture. Le Rsa rimangono per il momento chiuse al pubblico.

foto: Usp/Ivo Corrà

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