Turismo, si lavora per la riapertura dei confini

Apertura dei confini e presupposti chiari di regolamentazione. Sono questi i due strumenti fondamentali per far ripartire a pieni giri la macchina del turismo e del settore ricettivo in Alto Adige. Un settore questo che fa parte di una vasta rete internazionale, e le cui attività dipendono dagli spostamenti di ospiti da altre regioni e paesi, spostamenti possibili con i confini aperti. Ma per farlo servono dati positivi rispetto all’andamento del contagio e fondamenti scientifici.

Per avere regole chiare e per giungere alla riapertura dei confini, necessaria alla ripartenza del comparto turistico ricettivo l’assessore Arnold Schuler è impegnato in contatti e confronti a livello nazionale e internazionale. Questa settimana sono previsti ulteriori colloqui con i rappresentanti dei governi di Austria e Germania: nei giorni scorsi l’assessore aveva contattato la ministra austriaca all’agricoltura Elisabeth Köstinger e avuto contatti con alti funzionari del governo tedesco assieme all’assessore Philipp Achammer e al presidente di IDM Hansi Pichler. Giornaliero è anche il contatto con il rappresentante altoatesino al Parlamento europeo Herbert Dorfmann, che porta avanti la richiesta di apertura dei confini per consentire la libera circolazione turistica nella UE. Permangono difficoltà ad individuare una soluzione univoca per le attuali differenze della situazione del contagio da Covid-19.

Confronto continuo a livello nazionale

“A Roma siamo in costante confronto e scambio con la commissione per il turismo per tematiche non solo di apertura dei confini, ma anche sulla regolamentazione riferite all’utilizzo delle arre comuni nelle strutture ricettive e su altre tematiche rilevanti”, ricorda l’assessore Schuler che ribadisce la convinzione che con la decisione di intraprendere una via altoatesina con la predisposizione della legge provinciale di aver compiuto uno step decisivo per la ripartenza del comparto turistico altoatesino.

 

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