«'Na tazzulella 'e café» take away e quel senso di normalità

Mentre in molte piazze d’Italia i ristoratori consegnano simbolicamente le chiavi di bar e ristoranti in segno di protesta e la Calabria consente il servizio con tavoli all’esterno, nei bar in centro a Bolzano ci si attrezza con il Take Away. Questa mattina le serrande di diversi bar, bistrot e pasticcerie del centro si sono infatti rialzate, offrendo ai clienti il servizio di “Coffee To Go”, che qualche avventore cominciava timidamente a gustare.

Se è vero che la tradizione del caffè “da portare via” è più parte di un immaginario da film americano- vengono in mente scene con personaggi in giacca e cravatta di fretta in qualche affollata strada newyorkese- in mancanza d’altro, anche un tazzina di caffè, in piedi e dal bicchierino di carta o plastica, sembra rappresentare un segnale di avvio verso una nuova forma di normalità, da scoprire e costruire vivendo.

Del resto, un buon espresso può fare miracoli: “Quando io morirò, tu portami il caffè, e vedrai che io resuscito come Lazzaro” (Eduardo De Filippo)

Simone Wild

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