Anche un docente Unibz nel team premiato per il paper più influente nell'AI degli ultimi 15 anni

La conferenza scientifica AAAI rappresenta il summit dei migliori scienziati al mondo che si occupano di Intelligenza Artificiale. La selezione per presentarvi le proprie ricerche è spietata e nell’ultima edizione, si sono fatti concorrenza circa 7000 articoli. Nel corso della 35esima edizione, che si svolge online a causa della pandemia, il comitato organizzatore ha deciso di premiare Diego Calvanese, docente della Facoltà di Scienze e Tecnologie informatiche unibz, e i colleghi Giuseppe De Giacomo, Domenico Lembo, Maurizio Lenzerini, Riccardo Rosati del Dipartimento di Ingegneria informatica, automatica e gestionale dell’Università “La Sapienza” di Roma, per un paper – DL-Lite: Tractable Description Logics for Ontologies – che questi avevano presentato alla ventesima edizione dell’evento, nel 2005. Il Classic Paper Award di AAAI è attribuito all’articolo di una edizione passata della conferenza che ha avuto il maggior impatto sulla comunità scientifica nel corso del tempo. L’articolo pubblicato da Calvanese e colleghi sedici anni fa, ha gettato le basi teoriche per una nuova linea di ricerca che poi ha generato una nuova tecnologia di interrogazioni delle basi di dati – chiamata Ontop – e al primo spinoff della Libera Università di Bolzano, Ontopic che ha sede nel Parco Tecnologico NOI nel capoluogo altoatesino.

 

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Il paper, insieme ad una versione estesa pubblicata successivamente su rivista, ha ottenuto complessivamente più di 2000 citazioni. A questo si aggiungono centinaia di altri lavori scientifici, prodotto del lavoro della comunità scientifica degli esperti di gestione dei dati e di ontologie (una modalità di descrizione e rappresentazione della conoscenza, quindi dei dati) nel campo dell’intelligenza artificiale. La ricerca di Calvanese e colleghi diede origine a un algoritmo di riscrittura delle interrogazioni che permetteva di accedere molto più velocemente e in maniera più precisa ai dati contenuti in enormi database. Il concetto alla base del funzionamento dell’algoritmo sviluppato era il seguente: i dati non vengono considerati nel loro aspetto o nel loro formato preciso, ma nella loro sostanza, o in ciò che quei dati effettivamente rappresentano. In questo modo, si è in grado di assegnare loro un senso. La tecnologia che è stata sviluppata a partire da quell’algoritmo è stata chiamata “Ontop” perché permette di stare “sopra i dati”, di vederli dall’alto: essa permette di rappresentare i dati in modo che venga evidenziato il loro contesto, che sia possibile collegarli con dati attinenti e, soprattutto, di definirne in modo esplicito le caratteristiche logiche, in linea con il loro significato semantico. Questo permette di interpretare meglio i dati e aumenta enormemente la loro utilità.

“Ritengo questo tipo di riconoscimento il più importante che un lavoro scientifico possa ottenere perché testimonia il forte impatto che la ricerca ha avuto nel tempo sulla comunità scientifica. E quando il premio giunge da una conferenza importante come AAAI, la notizia è particolarmente appagante”, afferma il professore della Libera Università di Bolzano, “In questo caso l’impatto scientifico si accompagna anche ad un impatto pratico, visto che quella ricerca ha portato ad un sistema largamente utilizzato e poi ad una startup”.

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