Voucher, un «problema» che vale appena lo 0,3% del mercato del lavoro

Voucher, mesi e mesi a parlarne portando il tema al centro del dibattito sindacale e politico. Per cosa? Per uno strumento che copre appena lo 0.3% del mercato del lavoro. A fare chiarezza sulla vera entità dei voucher ci ha finalmente pensato la Cgia di Mestre con un rapporto che quantifica l’incidenza delle ore lavorate con i voucher monte ore complessivo nazionale del lavoro dipendente: appena lo 0,3 per cento. Il dato è riferito al 2015 ma si tratta di una percentuale così insignificante da ridimensionare, dal punto di vista statistico, la demonizzazione alimentata in questi mesi nei confronti dei voucher che da qualche anno disciplinano nel nostro Paese il lavoro occasionale e accessorio.

Voucher: in Regione appena lo 0,37%

A fronte di 29 miliardi di ore lavorate nel 2015 da tutti i lavoratori dipendenti presenti in Italia, si stima che 1,3 milioni di persone circa siano state impiegate con i voucher per un numero di buoni-lavoro riscossi pari a 88 milioni. Rapportando quest’ultimo importo al dato complessivo delle ore lavorate, emerge che l’incidenza dell’utilizzo dei voucher sul monte ore complessivo a livello nazionale è pari allo 0,31 per cento: sale allo 0,47 per cento nel Nordest, si allinea al dato medio nazionale nel Nordovest, scende allo 0,25 per cento nel Centro per attestarsi allo 0,21 per cento nel Mezzogiorno. In Trentino Alto Adige la percentuale è dello 0,37%.

Voucher: ecco i settori dove si utilizzano

Il 60,7 per cento dei buoni-lavoro utilizzati nel 2015 (pari a 53,4 milioni di tagliandi su un totale di 88 milioni di voucher riscossi) sono stati “consumati” dal terziario: in particolare nel settore degli alberghi-ristorazione (26,6 per cento del totale ), commercio (12,8 per cento) servizi alle imprese (7,7 per cento), servizi sociali (4,4 per cento), sanità (3,1 per cento) e trasporti (2,3 per cento). Nel settore manifatturiero, invece, l’incidenza sul totale delle ore lavorate ha toccato il 12,4 per cento (pari a 10,8 milioni di voucher riscossi). L’utilizzo più importante è stato registrato nel comparto metalmeccanico (4 per cento). Decisamente più contenuto il ricorso ai buoni-lavoro realizzato dalle imprese del settore delle costruzioni (2,4 per cento del totale pari a 2,1 milioni di voucher) e dell’agricoltura (1,8 cento del totale pari a 1,5 milioni di buoni). Da non trascurare, infine, il ricorso ai voucher da parte di artigiani e commercianti senza dipendenti. Questi lavoratori indipendenti hanno utilizzato 4,8 milioni di buoni-lavoro (pari al 5,5 per cento del totale)

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