Unibz accoglie i primi venti studenti ucraini

Ieri i vertici dell’Università hanno incontrato i primi venti studenti ucraini che proseguiranno gli studi alla Libera Università di Bolzano frequentando corsi individuali nel campus del capoluogo. L’offerta di aiuto agli studenti in questo difficile momento per il loro Paese si compone delle seguenti misure: tutoraggio, corsi di lingua, alloggio e un piccolo sostegno economico.

Il Consiglio dell’università ha deciso di lanciare un segnale di solidarietà agli studenti ucraini in fuga dalla guerra. Nella seduta del 25 marzo scorso, il CdU ha varato un pacchetto misure che consentirà a studenti*esse, ricercatori e professori ucraini di proseguire gli studi o l’insegnamento alla Libera Università di Bolzano. A questo scopo sono stati stanziati 250.000 euro.

Sono 20 gli studenti ucraini che si sono iscritti ai corsi della Libera Università di Bolzano che frequenteranno già durante il semestre estivo per perdere meno tempo possibile nei loro studi universitari. “È importante che la loro inclusione e integrazione riescano nel migliore dei modi a tutti i livelli, soprattutto nell’istruzione e nel mondo del lavoro”, afferma il governatore Arno Kompatscher, “l’impegno della Libera Università di Bolzano in questo senso è di particolare importanza, soprattutto perché permette ai giovani di continuare a percorrere la strada che hanno scelto”.

Per aiutarli a integrarsi nella routine quotidiana delle lezioni, la segreteria studenti dell’università li affianca per mezzo dei cosiddetti “buddies”, ossia studenti che li accompagnano durante i loro primi passi in università. Il Centro linguistico offrirà corsi di tedesco, italiano e inglese; in accordo con l’assessore provinciale Philipp Achammer, la ripartizione per il Diritto allo studio della Provincia Autonoma di Bolzano e la Fondazione Cassa di Risparmio, sono stati trovati e finanziati alloggi negli studentati per gli*le studenti*esse ucraini*e, che in università potranno usufruire gratuitamente di servizi come la biblioteca e la mensa.

“Aiutare questi giovani a proseguire gli studi senza eccessivi vincoli burocratici è stata una delle nostre principali preoccupazioni”, chiariscono i vertici dell’università, la presidente, prof.ssa Ulrike Tappeiner, il rettore, prof. Paolo Lugli, e il direttore, Günther Mathà, “Non vogliamo che perdano il loro futuro, per questo abbiamo organizzato alloggi e servizi in una situazione di squadra con gli uffici provinciali competenti”.

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