Turismo, tra aprile e giugno persi più di 12.000 posti di lavoro

Attualmente numerosi turisti e altoatesini si godono le loro ferie estive in Alto Adige. In che modo questo influisce sul mercato del lavoro? All’inizio di luglio, secondo l’ultima pubblicazione dell’Osservatorio del mercato del lavoro della Ripartizione lavoro, grazie alle riaperture due terzi dei posti di lavoro stagionali “previsti” sono di nuovo occupati. La situazione attuale è stata messa a confronto con quella del 2019. “Nel complesso, tra aprile e giugno abbiamo perso in media più di 12.000 posti di lavoro nel turismo” riassume Stefan Luther, direttore della Ripartizione lavoro. “Due terzi di questi posti di lavoro sono di solito occupati da dipendenti residenti in Alto Adige. Attualmente, un terzo di posti di lavoro stagionali in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso” aggiunge Luther.

Gli effetti variano da una zona all’altra: per le strutture nelle zone più alpine la pandemia e la chiusura hanno ritardato di quasi un mese l’inizio della stagione estiva. In quelle zone più vocate al turismo primaverile, come i comuni di valle lungo l’Adige, la pandemia ha causato la perdita media di quasi tre mesi di stagione. La situazione nella città di Bolzano è ancora diversa: qui solo una parte dei posti di lavoro persi all’inizio di marzo ha potuto essere recuperata. Una possibile ragione è la domanda calata non solo da parte dei turisti meno frequenti, ma anche da parte di residenti e pendolari.

 

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