Un artigiano su sei «snobba» la pensione. Studio sulla successione aziendale

C’è chi la pensione la sogna e chi, invece, in qualche modo la evita. In Alto Adige si stima che un artigiano su sei continui a lavorare anche dopo aver raggiunto l’età fatidica, quella in cui si è maturata la pensione. Perché? Una risposta prova a darla il progetto Passa di Cna e Unibz. Secondo il Family Firm Institute di Boston, solo il 12% delle imprese sopravvive oltre la seconda generazione. La gestione della successione è una sfida, resa ancor più ardua dal crescente invecchiamento della popolazione italiana, che – si stima – entro il 2035 sarà costituita per più del 30% da ultrasessantacinquenni. In costante aumento risulta infatti il fenomeno degli artigiani che, pur avendo raggiunto e oltrepassato l’età pensionistica, proseguono – anche per molti anni – l’attività all’interno della propria azienda.

Su questo si focalizza il progetto Passa, lanciato dal Centro per il Family Business Management della Libera Università di Bolzano e dalla sezione altoatesina della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa. Il progetto si propone di effettuare la prima indagine in Italia sulle imprese artigiane (altoatesine) monitorando il fenomeno della successione di leadership in azienda e dei pensionati attivi. Gli obiettivi sono «mettere a disposizione dati attendibili relativamente a dinamiche e problemi dei passaggi generazionali e individuare best practice per supportare le imprese artigiane nelle transizioni generazionali», ha spiegato Alfredo De Massis, professore della Facoltà di Economia e direttore del Centro, al kick-off del progetto, giovedì 22 febbraio presso lo Spazio Noise del NOI Techpark.

Il fenomeno in questione, come detto, riguarda circa il 15% della popolazione (artigiana) altoatesina, almeno secondo le stime della CNA provinciale, che ne aveva anche già individuato alcune cause in problemi economici e legislativi. La scarsa chiarezza del fenomeno rendeva tuttavia necessaria una ricerca sistematica. Come chiarito dal presidente Claudio Corrarati: «Uno studio scientifico è fondamentale per capire come e quando cedere la propria azienda ad altri, non solo del nucleo familiare ma anche al di fuori di esso».

Alla presentazione il presidente locale della CNA Pensionati, Arrigo Simoni, ha svelato, anche basandosi sull’esperienza personale di imprenditore, la chiave del successo in materia di successione: la pianificazione. Questo principio di best practice è anche quanto emerge dalla letteratura specifica curata dal professor De Massis nel contesto della sua pluriennale attività di ricerca sul Family Business. Purtroppo, il fattore tempo pare ancora lontano dall’essere valutato nella sua reale rilevanza: l’indagine sul Family Business curata da PricewaterhouseCoopers rileva che il 49% delle imprese non dispone di alcun piano di successione. Simoni ha inoltre ricordato che «l’imprenditore anziano non pensa più a riqualificare ed aggiornare l’impresa, che così perde valore».

L’ottica scientifica degli studi condotti sul tema della gestione della successione ha permesso di individuare diversi aspetti critici, tra i quali De Massis ha voluto porre l’accento sul desiderio diffuso tra i dirigenti anziani di creare attraverso la figura del successore un clone di se stessi, che intraprenda il ruolo di guida del team manageriale senza però riconfigurare la leadership in base alle proprie caratteristiche culturali e motivazionali. Tra i processi costitutivi della best practice per una successione di successo spicca invece la gestione delle relazioni all’esterno della famiglia, a cui De Massis si è riferito col termine di capitale sociale.

L’attuale disciplina fiscale sulla cessione d’impresa mette a rischio nei prossimi dieci anni, secondo stime dell’Ufficio studi della Cna, oltre 600mila imprese. I dati della Camera di Commercio indicano già adesso 5.800 aziende altoatesine prossime alla successione. Queste premesse rendono irrinunciabile la presenza di un ente incaricato di «accompagnare le imprese nella successione non soltanto a livello fiscale e normativo, ma costruendo gli strumenti che consentano un agevole passaggio». A ricoprire questo ruolo sarà proprio CNA Alto Adige, come sottolineato dal direttore Günther Schwienbacher. Lo studio che nell’arco del 2018 verrà realizzato a Bolzano contribuirà a trovare soluzioni fiscali, normative, sociali e manageriali che agevolino la successione e il corretto pensionamento degli artigiani anziani.

Raffaele Fabbri

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