Sparkasse, blitz della Finanza alla ricerca di «fondi neri» della Lega

Finanzieri in Sparkasse, prima dell’orario d’apertura. Discreti ma notati da più di qualcuno, la mattina del 13 giugno a Bolzano. L’obiettivo era la ricerca di prove  sul presunto riciclaggio di parte dei rimborsi fuorilegge che la Lega ha incassato dal Parlamento fino al 2013. Soldi che si sospetta siano stati poi esportati in Lussemburgo con l’intenzione di metterli al riparo dai sequestri, per poi farli rientrare sempre parzialmente in Italia. Due operazioni sospette: un investimento di 3 milioni nel Granducato e il rientro d’una somma analoga dallo stesso paese, avvenute proprio tramite l’istituto altoatesino e agli occhi di chi indaga potrebbero essere collegate a esponenti leghisti.

«La Cassa di Risparmio di Bolzano ritiene doveroso esprimere la propria posizione in relazione agli accertamenti svolti dalla Guardia di Finanza presso gli uffici della Direzione Generale in data 13 giugno – afferma la nota -. La banca ė stata chiamata a fornire i chiarimenti necessari per identificare i titolari di due operazioni che si presumeva potessero essere riconducibili alla Lega. La Lega ha avuto un rapporto di conto corrente e deposito con la banca tra il 2013 ed il 2014 data a partire dalla quale i rapporti sono stati estinti. Gli inquirenti hanno dovuto accertare se una specifica operazione di acquisto titoli effettuata nel 2016 ed un’operazione di vendita effettuata nel gennaio 2018 potesse avere quale titolare la Lega. La banca ha potuto dimostrare che tale operazione riguarda la normale operatività del portafoglio di tesoreria di proprietà della banca stessa e che quindi le transazioni non sono assolutamente riconducibili alla clientela e tanto meno alla Lega con la quale la banca non intrattiene più rapporti dal 2014. La banca non è oggetto di alcuna indagine, ma ha dovuto fornire le informazioni necessarie per le indagini che le autorità inquirenti stanno svolgendo in relazione a presunte irregolarità nella gestione dei fondi della Lega. La banca ritiene di aver fornito tutte le informazioni necessarie a far chiarezza rispetto alle operazioni in oggetto».

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