Stop allo smart working: i dipendenti di Comune e Provincia tornano in ufficio

Smart working in Provincia e Comune, si o no? L’ascesa del telelavoro nelle nostre vite è stata fulminea e quanto mai necessaria. La situazione d’emergenza che tre mesi fa ha colpito il nostro territorio, e l’Italia intera, ha costretto la maggior parte dei lavoratori altoatesini ad approcciarsi velocemente a questo metodo di lavoro che ha inevitabilmente i suoi pro e contro. Un metodo, lo smart working, che però molti attuano ancora adesso che le restrizioni di sicurezza sono state allenatate, mentre altri sono tornati alla normalità lavorando negli uffici. E l’opinione si divide: c’è chi continuerebbe ancora a lavorare da casa per via della comodità, gli orari e la flessibilità che offre, mentre un gran numero di lavoratori non vedeva l’ora di tornare alla scrivania d’ufficio.

La questione diventa delicata se si va a osservare il settore pubblico. La FLP (Federazione dei lavoratori pubblici) del Trentino – Alto Adige, ha parlato di «alta produttività» per le migliaia di persone che nelle due province si sono trovate, tutto d’un tratto, a lavorare da casa. «I dati derivanti dai predetti confronti sindacali sul lavoro agile sono ottimi – spiegano in una nota –  ed hanno confermato che la produttività degli Uffici è stata sempre mantenuta alta, senza alcun rallentamento della macchina amministrativa».

E a tal proposito, parlando di smart working, il Sindaco Renzo Caramaschi ha ricordato che sono state attivate ad oggi per il personale comunale, 474 postazioni di lavoro da casa. Il direttore generale è già comunque stato incaricato di valutare un graduale rientro delle persone nel proprio posto di lavoro, considerato comunque che l’esperienza fatta con lo smart working si è rivelata molto positiva. “Saranno avviate trattative con i sindacati per regolamentare in maniera puntuale il telelavoro ed individuare indicatori di efficienza ed efficacia. Poi è chiaro che ci sono tipologie di lavoro che più si adattano allo smart working, altre ovviamente meno. Gradualmente ci sarà comunque un rientro del personale degli uffici che più sono a contatto con il pubblico, ma non escludo una possibile coesistenza delle due modalità di lavoro se correttamente definita e codificata”, ha spiegato il sindaco.

Stessa cosa sta per avvenire con i dipendenti provinciali, per i quali il telelavoro sta per tornare un’eccezione. Nelle prossime ore infatti, come annuncia il Corriere dell’Alto Adige, è in arrivo un’ordinanza del presidente Arno Kompatscher che accelererà il rientro in ufficio dei dipendenti.

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