Scuola, dal 2023 in Alto Adige si studierà l'etica in alternativa alla religione

Su oltre 74.000 studenti delle scuole di ogni ordine e grado di tutti e tre i gruppi linguistici circa il 12%, ovvero oltre 8.600 ragazze e ragazzi, non frequentano le ore di insegnamento di religione. La percentuale maggiore si registra nelle scuole di lingua italiana con un 18%, mentre in quelle di lingua tedesca si parla di un 9,8% e in quelle di lingua ladina del 3,3%. La percentuale maggiore di abbandono dell’insegnamento della religione si verifica nelle scuole superiori con una percentuale di oltre il 16%, che corrisponde a oltre 3.200 ragazze e ragazzi. Quale offerta alternativa obbligatoria per il futuro si pensa all’introduzione dell’insegnamento dell’etica. Questo sarà probabilmente possibile nell’anno scolastico 2023/2024. È necessaria, infatti, una modifica alla legge provinciale 5/2008, e quindi la strutturazione di adeguati modelli d’insegnamento per i singoli gradi scolastici. I progetti pilota, attuati nei circoli didattici a Bolzano e Merano, potranno servire quale riferimento.

“L’introduzione dell’insegnamento di etica quale offerta alternativa obbligatoria rispetto all’insegnamento di religione garantirebbe a tutti gli studenti la frequenza del medesimo numero di ore d’insegnamento e farebbe chiarezza nell’attuale gestione”, ha fatto presente l’assessore Achammer.

Attualmente, infatti, le norme vigenti consentono varie opzioni: lo svolgimento di attività autonome degli alunni sotto il controllo di un insegnante, offerte istruttive accessorie, ma anche l’assenza da scuola nelle ore di religione. Con l’introduzione dell’insegnamento obbligatorio di etica, in alternativa a quello di religione, a livello provinciale si intende fornire alle ragazze e ai ragazzi una formazione religiosa-etica-filosofica e trasmettere loro valori quali la consapevolezza della propria identità e cultura, la tolleranza, il rispetto, al fine di sviluppare responsabilità sociale e favorire la convivenza.

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