Schmack Biogas e il fondo Swen investono nel biometano: nasce Biomethane Invest

Schmack Biogas srl, una delle aziende leader italiane nella progettazione e realizzazione di impianti biometano, parte del gruppo PLC che con la sua holding PLC Spa è quotato presso il segmento MTA di Borsa Italiana, e il fondo SWIFT, lo SWEN Impact Fund for Transition gestito da SWEN Capital Partners, hanno annunciato la creazione di Biomethane Invest, una joint venture che ha lo scopo di veicolare gli investimenti delle due aziende nel settore biometano in tutta Europa. La nuova società muoverà i suoi primi passi sul mercato italiano, con l’obiettivo di investire nei prossimi anni in almeno dieci centrali. L’avvio della costruzione dei primi due impianti è atteso per il primo semestre del 2021.

“Siamo lieti di poter annunciare la costituzione di Biomethane Invest, che sarà in grado di sostenere molti straordinari progetti in Italia e all’estero”, dicono Nicolò Cariboni e Massimo Rossetto, amministratori delegati di Schmack Biogas. “Siamo certi di aver trovato in SWIFT il partner ideale; con loro condividiamo alcuni obiettivi chiave e valori fondanti: non solo promuovere solidi e importanti progetti biometano, ma anche combattere assieme il cambiamento climatico, sostenendo le comunità locali laddove gli impianti verranno realizzati. Grazie a Biomethane Invest, SWIFT e Schmack potranno contare su capacità commerciali, finanziarie e tecniche senza pari, per sostenere il promettente mercato del biometano”.

Olivier Aubert, fund manager di SWEN, continua: “Siamo davvero entusiasti di avere l’opportunità di sostenere nella sua crescita il mercato del biometano in Europa. La tecnologia Schmack, con gli oltre 450 impianti realizzati, è assolutamente unica, e ci permette di poter fissare standard molto elevati per quanto riguarda la progettazione, la costruzione e la manutenzione di impianti Biometano affidabili e performanti. I primi due impianti, che verranno realizzati in provincia di Caserta, permetteranno di riciclare annualmente fino a 160 000 tonnellate di liquami zootecnici e sostituire 9 milioni di m3 di gas metano di origine fossile. Gli impianti produrranno inoltre un ammendante agricolo che potrà essere utilizzato dalle aziende locali, riducendo così drasticamente le nocive emissioni di azoto, e creeranno 10 posti di lavoro”.

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