Rincari energetici, il 79% delle PMI disposte a investire sul fotovoltaico

Le difficoltà delle ultime settimane legate ai prezzi energetici fuori controllo e agli ostacoli negli approvvigionamenti hanno rafforzato tra le piccole e medie imprese del Trentino Alto Adige il convincimento che la strada da seguire è quella delle fonti rinnovabili. Il dato è emerso dal sondaggio condotto da CNA Trentino Alto Adige nelle ultime settimane e che ha coinvolto in regione una cinquantina di aziende di diverse tipologie

I dati raccolti:

Il 60,5% degli intervistati punta sul fotovoltaico ed è interessato ad installare un sistema di accumulo che renda efficiente il sistema di produzione del fotovoltaico per arrivare all’autonomia energetica aziendale. Il 79% delle aziende inoltre ha dichiarato di essere disposto ad un investimento per diverse tipologie di impianti fotovoltaici nel caso fossero previsti incentivi.

“Dati che dimostrano che occorre guardare oltre l’emergenza e disegnare ora la road map per sostenere anche le piccole e medie imprese in questa sfida dell’autoproduzione. Le imprese chiedono un intervento, dove possibile, delle aziende energetiche locali. Come CNA chiediamo che vengano attivate tutte le possibili strade per arrivare ad un’autonomia di gestione energetica”, sostiene il Presidente di CNA Trentino Alto Adige Claudio Corrarati. A livello nazionale CNA stima che in poco tempo i piccoli impianti per l’auto-produzione possono far risparmiare oltre 2 miliardi di smc di gas l’anno, pari a quasi il 10% di quanto importiamo dalla Russia. Il 76,7% delle aziende si è detto interessato alla realizzazione di una comunità energetica (un’associazione di enti, aziende, attività commerciali che producono energia da fonti rinnovabili la auto-consumano attraverso un modello basato sulla condivisione). Riguardo questa proposta il Direttore CNA-SHV Alto Adige Gianni Sarti spiega: “Rappresenta una grande opportunità, ma le procedure per avviarla sono complesse. Una semplificazione della normativa potrebbe incentivare le aziende a riunirsi in comunità energetiche.”

https://youtu.be/OgJQVZfCi7o

Le proposte di CNA

CNA-SHV Alto Adige ha stilato una lista di priorità per aiutare le aziende nella transizione ecologica. In primis l’istituzione di un fondo provinciale per autoconsumo, atto a promuovere la produzione di energia elettrica rinnovabile e l’autoconsumo per le piccole e medie imprese. Un’altra proposta presentata è quella dell’erogazione di contributo a fondo perduto per imprese energivore a prescindere dalla classe dimensionale e dalla classe energetica dell’edificio pari al 20-30% dei costi ammissibili per l’installazione di impianti fotovoltaici e al 30-40% dei costi ammissibili per l’installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo, che verrebbe in parte alimentato dalle società energetiche locali. Fondamentale anche l’erogazione di un contributo progressivo a scalare in 5 anni per l’installazione di impianti di produzione di energia e di accumulo che consentano un’autonomia energetica certificata al 60% dei consumi aziendali, e l’istituzione di un sistema premiale a carico della società partecipata Alperia per energia a tariffe scontate a compensazione della produzione aziendale.

Intervento repentino, fondo APE

Nel breve periodo CNA-SHV Alto Adige consiglia di aderire al consorzio APE, realizzato insieme a CNA Veneto e altre CNA del Nord-Est. Un sistema coordinato di aziende che riesce a ottenere i massimi risparmi in virtù della forza aggregativa. Si rivolge a tutte le imprese piccole, medie e grandi. Gianni Sarti, referente in regione del consorzio APE commenta: “Siamo sempre più convinti che la strada del consorzio intrapresa molti anni fa, sia stata quella giusta.  Il consorzio APE effettua annualmente una gara tra i principali enti fornitori di energia, in modo da individuare il più conveniente e quindi far applicare ai propri aderenti le migliori tariffe, verificando inoltre nel corso del tempo la correttezza delle fatture che il fornitore prescelto invia ai clienti”.

Alessandro Palmarin

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