Rete riabilitativa, ecco il nuovo piano triennale

Una maggiore assistenza ambulatoriale e un più opportuno day service – laddove serve – per evitare ricoveri inappropriati. Come? Attraverso la riorganizzazione dell’offerta, le modalità di accesso alle strutture riabilitative e l’attivazione di posti letto di cure intermedie. Si presenta così il nuovo piano provinciale della rete riabilitativa 2019-2021, approvato dalla Giunta Provinciale. A presentarlo è stata l’assessora alla salute, Martha Stocker: « Il piano provinciale della rete riabilitativa  rappresenta il presupposto fondamentale per la realizzazione pratica di un servizio articolato su tutto il territorio. Così facendo potremo aumentare l’integrazione assistenziale tra le strutture ospedaliere ed i servizi presenti sul territorio». Il Piano è il frutto di una stretta collaborazione tra i vertici del Dipartimento alla salute, l’Azienda sanitaria provinciale e le principali figure professionali che operano nel settore.

Rete riabilitativa, le strutture

Ad oggi la rete riabilitativa provinciale è costituita da strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private,  che rispondono ai bisogni di riabilitazione derivanti da diverse patologie. All’interno delle strutture vengono effettuate riabilitazioni di primo, secondo o terzo livello in base ovviamente alla gravità e all’impegno assistenziale da dover fornire ai pazienti. Il nuovo piano approvato vuole definire i nuovi criteri di accesso ai servizi e una nuova distribuzione di posti letto sul territorio provinciale: 95 posti letto a Bolzano, 46 a Merano, 30 a Bressanone e 33 a Brunico per quanto riguarda la riabilitazione intensiva, 67 posti letto a Bolzano, 45 a Merano, 13 a Bressanone e 22 a Brunico per la lungodegenza post-acuta e 10 posti letto nel Comprensorio sanitario di Bolzano e 15 in quello di Bressanone per la neuro riabilitazione.

Rete riabilitativa, novità anche nel Dipartimento

Altra novità del nuovo piano è l’ampliamento del Dipartimento che diviene Dipartimento di raccordo ospedale- territorio. Così facendo si potrà garantire una maggiore, e continua, assistenza ai pazienti, definendo un percorso unificato, grazie all’unione delle strutture operanti sul territorio e privati. La costante verifica del processo di attuazione del Piano sarà assicurata da un apposito organismo di controllo che garantirà il rispetto delle tempistiche.

Alexander Ginestous

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