Referendum sulla democrazia diretta, domenica 29 maggio altoatesini al voto

Domenica 29 maggio i cittadini altoatesini saranno chiamati alle urne per votare il referendum confermativo provinciale volto a confermare la legge modificata sulla democrazia diretta approvata dalla maggioranza. In sostanza si vota per decidere se la legge provinciale approvata in data 11 giugno 2021 e pubblicata sul Bollettino ufficiale l’8 luglio 2021 debba entrare in vigore o meno. Quest’ultima legge modifica alcune delle disposizioni della legge provinciale approvata nel 2018 sulla democrazia diretta. È stata approvata alla fine dell’ultima legislatura nel 2018 ed è il risultato di un lungo processo di partecipazione tra i cittadini, le cittadine, la maggioranza e l’opposizione

Tra le principali modifiche che verrebbero apportate in caso di vittoria del Sì, ci sono l’abolizione del referendum confermativo (con cui le cittadine e i cittadini decidono se una legge varata dal Consiglio provinciale debba entrare in vigore o meno), quelle relative all’assetto dell’ufficio per la formazione politica e la partecipazione e l’abolizione delle norme relative alla “sensibilità per un gruppo linguistico”, ovvero quando, ed esempio, la tematica oggetto di un referendum è attinente ai diritti dei gruppi linguistici. Finora affinché il risultato del referendum fosse valido era necessaria, oltre alla maggioranza semplice dei votanti, anche la maggioranza nei Comuni in cui il gruppo linguistico interessato dall’argomento “sensibile” costituisce la maggioranza della popolazione. In futuro, questa disciplina non sarà più in vigore. Ma non è finita qui: oltre ai punti sopracitati, entrerebbe in vigore anche l’istituzione della Commissione per i procedimenti referendari (Commissione dei giudici) che verrebbe resa più efficiente, la modifica dell’assetto del Consiglio delle cittadine e dei cittadini, l’introduzione di una nuova disciplina dell’informazione sui referendum e il miglioramento delle norme che disciplinano la partecipazione ai referendum consultivi degli elettori e delle elettrici dai 16 anni in su.

A supporto del SÌ

A sostenere il progetto della democrazia diretta con il Sì è la maggioranza del Consiglio Provinciale, SVP, Lega e Forza Italia. I partiti si sono concentrati soprattutto su due aspetti principali. Il primo è quello del referendum confermativo. Il nodo cruciale sono le firme previste dalla legge: “Ha senso sospendere di fatto per 20 giorni l’entrata in vigore di una legge approvata dalla maggioranza delle consigliere e dei consiglieri provinciali, che poi con la firma di 300 cittadine e cittadini non può entrare in vigore almeno per ulteriori sei mesi, e che inoltre, con il sostegno di 13.000 firme, dovrà essere sottoposta a referendum? Noi riteniamo che ciò non sia necessario e che non corrisponda al ruolo e alle funzioni di una democrazia parlamentare. Resta possibile avvalersi di tutte le altre tipologie di referendum, compresa la possibilità di introdurre, modificare o abrogare leggi tramite referendum”, spiegano i partiti compatti.

Il secondo aspetto sulla quale puntano è quello del nuovo ufficio per la formazione politica e la partecipazione: “In quanto sostenitori di questa legge sottoposta a referendum, siamo convinti che sia necessario compiere dei primi passi concreti per questo nuovo ufficio. Pertanto, è stata elaborata la proposta di collocarlo eventualmente presso un istituto scientifico. Attualmente si discute molto di ottimizzazione delle risorse e di argomenti simili. Siamo del parere che in questo settore l’EURAC e l’Istituto sui diritti delle minoranze lì collocato rappresentino il partner professionale adeguato per far conoscere questo importante tema alle cittadine e ai cittadini, indipendentemente dai partiti rappresentati in Consiglio provinciale”, spiegano in una nota.

Il fronte del NO

Il fronte del No è supportato dall’opposizione, quindi Team K, Verdi, Die Freiheitlichen, Südtiroler Freiheit, PD, 5S, Fratelli d’Italia, Enzian, Perspektiven. Sono quattro, secondo loro, i punti cardine per cui bisognerebbe votare no domenica 29 maggio. In primis per salvare il referendum confermativo sulle leggi provinciali. Questo strumento dà ai cittadini la possibilità di votare per decidere se una legge approvata dal Consiglio provinciale debba entrare in vigore o meno. “Noi siamo a favore del referendum confermativo, perché esso consente di varare le leggi con un consenso molto più ampio. Ciò contribuisce a migliorare la qualità della legislazione”, spiegano.

Le minoranze ritengono inoltre che l’Ufficio per la formazione politica debba rimanere indipendente e imparziale, e che dovrebbe essere insediato presso il Consiglio provinciale e ispirarsi alle Landeszentralen für politische Bildung (i centri per la formazione politica dei Länder), che in Germania godono di grande prestigio tra la popolazione e i partiti.

Terzo punto è quello sull’informazione sui referendum che dev’essere equilibrata. “Dal momento in cui si decide di svolgere un referendum, la popolazione deve essere informata. Ciò era già previsto e lo sarà anche in futuro. Tuttavia, d’ora in avanti l’informazione non sarà più equilibrata. Infatti, i partiti maggiori avranno più spazio di quelli più piccoli. Il gruppo redazionale sarà designato dall’ufficio di presidenza del Consiglio provinciale, nel quale l’opposizione è rappresentata da una sola persona. Non si può quindi parlare di informazione equilibrata”.

Infine, il fronte del no parla anche dei Consigli dei cittadini e delle cittadine. “È un importante strumento che in tutto il mondo contribuisce a migliorare la politica, perché permette di coniugare la rappresentanza politica con il dibattito all’interno della società. Anche in provincia di Bolzano, il Consiglio dei cittadini e delle cittadine dovrebbe dare un nuovo impulso alla partecipazione della popolazione. Nella legge attualmente in vigore, è chiaramente descritto il Consiglio dei cittadini e delle cittadine ed è previsto che spetti all’ufficio indipendente per la formazione politica curarne lo svolgimento. L’indipendenza verrebbe meno se il Consiglio dei cittadini e delle cittadine venisse prima definito dall’ufficio di presidenza del Consiglio provinciale”.

Quando si vota

Per questa votazione non è previsto nessun quorum, e sono chiamati ad esprimere il proprio voto le cittadine e i cittadini maggiorenni. Nella giornata delle votazioni (29 maggio 2022) i seggi restano aperti dalle ore 7:00 alle ore 21:00. Le operazioni preparatorie all’insediamento del seggio vengono svolte il pomeriggio del giorno prima (sabato 28 maggio 2022). Le persone aventi diritto al voto devono presentarsi alla sezione elettorale indicata sulla propria tessera elettorale, muniti della tessera stessa e di un documento di riconoscimento. Ricordiamo che il referendum confermativo ha natura vincolante. In caso di risultato positivo, il Presidente della Provincia provvede alla proclamazione della nuova legge provinciale, la legge entra in vigore. In caso di risultato negativo, il testo di legge non entra in vigore e non produce effetti.

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