Alto Adige, nuova legge sulla democrazia diretta: referendum più facili

Nuova legge sulla democrazia diretta per l’Alto Adige, stabilite le linee guida dalla prima commissione, quella legislativa, del consiglio provinciale di Bolzano. Il disegno di legge che è stato elaborato da questo gruppo prevede una serie di semplificazioni e novità rispetto alla legge esistente. Tra le novità previste ci sono un consiglio dei cittadini chiamato di volta in volta a discutere di una legge o di un problema di attualità, e un ufficio per la partecipazione e la formazione alla cittadinanza che darà supporto legale e comunicativo alle iniziative di democrazia diretta. Il numero delle firme necessarie per chiedere un referendum sarà ridotto da 13.000 a 8.000 (che corrisponde al numero di voti necessari per eleggere un consigliere provinciale), mentre per il quorum partecipativo, necessario per la validità del referendum, si sta valutando una riduzione dal 40 al 20 o 25 percento.

Legge sulla democrazia diretta, i punti principali

Ecco i principali temi della futura legge.

  • Sono previsti 4 strumenti di democrazia diretta (iniziativa popolare, consultazione popolare, referendum abrogativo e confermativo). Tutte dovranno essere corredate da 8.000 firme (che equivale al numero di voti necessari per il quoziente naturale) per essere avviate.
  • Anche i Consiglieri Provinciali avranno la facoltà di avviare l’iter di democrazia diretta se presentano una domanda al Presidente del Consiglio.
  • Si stanno ancora studiando le modalità con cui sottoporre alla consultazione popolare o al „Consiglio dei cittadini“ le delibere della Giunta Provinciale.
  • Sono stati accorciati i tempi in cui non è possibile avviare dei referendum: in futuro solo i sei mesi prima e il primo mese dopo le elezioni provinciali saranno „off limits“.
  • Sarà ridotto il quorum: Il risultato di un referendum sarà valido se sarà raggiunto il quorum del 20% (o 25%). La consultazione popolare sarà valida a prescindere dal numero dei partecipanti.
  • La legge prevedrà anche elementi di democrazia partecipativa. Saranno previsti ad esempio dei processi partecipativi, in parte anche obbligatori, nella fase preliminare dei referendum e di stesura di leggi provinciali.
  • Il Consiglio delle cittadine e dei cittadini costituirà una possibilità di coinvolgere la cittadinanza nei processi politici. Saranno estratte a sorte delle persone che verranno invitate a discutere di una legge o di un problema di attualità. Alla fine dovranno presentare un documento scritto che riassuma i risultati raggiunti. Il Consiglio potrà essere convocato dal Consiglio Provinciale, dalla Giunta Provinciale o anche su richiesta dei cittadini stessi.
  • Verrà istituito, presso il Consiglio Provinciale, un Ufficio per la partecipazione e la formazione alla cittadinanza che lavorerà in stretto rapporto con altri uffici, istituzioni ed associazioni che operano nel settore. L’Ufficio dovrà occuparsi di formazione alla cittadinanza e incentivare la partecipazione alla vita politica, dovrà organizzare il Consiglio dei cittadini e dare supporto legale, comunicativo e pedagogico alle iniziative di democrazia diretta.

Attualmente queste proposte sono in discussione all’interno dei gruppi consiliari, mentre l’ufficio legale del Consiglio sta vagliando gli aspetti legali. Nelle prossime settimane la proposta di legge verrà presentata in varie località della provincia e a maggio si sentiranno gli esperti in un convegno aperto al pubblico. Dopo tutto ciò la proposta concluderà il suo percorso tornando in Commissione legislativa, dove ci sarà modo di apportare ancora delle modifiche, e sottoponendosi al voto del Consiglio Provinciale in plenaria a luglio.

 

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