Assunzione senza proporzionale, la Provincia riprova la causa contro la Sad

La Provincia di Bolzano ricorre contro la sentenza con cui il Tribunale riconosce a un’azienda privata il diritto di non applicare la proporzionale etnica. La disciplina della proporzionale è, come il bilinguismo, una colonna portante dell’autonomia. Deve per questa ragione essere garantita nei servizi pubblici di ogni tipo e settore, anche quando tali servizi vengono svolti da soggetti privati. Questa è la posizione della Giunta provinciale, che nella sua seduta del 10 luglio ha deciso di portarla avanti anche nel giudizio di secondo grado innanzi alla Corte d’Appello.

La decisione è stata adottata in riferimento alla causa aperta in relazione a un posto bandito nel marzo 2017 dalla SAD, che fu assegnato senza rispettare la ripartizione proporzionale in base ai gruppi linguistici. Alla fine di giugno il giudice di primo grado del Tribunale di Bolzano respinse il ricorso della Provincia, che aveva adito le vie legali per difendere i principi dello Statuto di Autonomia e le norme di attuazione sulla proporzionale etnica e sul bilinguismo. Secondo la Provincia l’obbligo di rispettare le disposizioni in materia di bilinguismo e proporzionale da parte del prestatore dei servizi ferroviari nonostante la privatizzazione era stato stabilito fin al 1988. In quell’occasione la Corte Costituzionale aveva emesso una sentenza secondo cui le aziende ferroviarie che esercitano in provincia di Bolzano i compiti delle già disciolte Ferrovie dello Stato devono, prima di procedere alla pubblicazione dei posti, interpellare il Comitato d’intesa e assegnare i posti nel rispetto della proporzionale.

Nel caso della SAD il ricorso della Provincia però non è stato accolto. Il tribunale di primo grado l’ha respinto con sentenza notificata il 29 giugno scorso. Nel testo il giudice afferma che la proporzionale etnica nel settore del servizio ferroviario va applicata solo a soggetti “pubblici” e non a quelli privati.

Oggi la Giunta provinciale ha quindi stabilito di presentare ricorso in appello contro la sentenza del 22 giugno scorso in tema di proporzionale etnica. «Sul piano giuridico – ha spiegato il vicepresidente Christian Tommasini – per noi non ci sono dubbi sul fatto che nel settore trasporti ci debba essere l’obbligo di rispetto della normativa». «Si tratta di una sentenza sbagliata», aggiunge il presidente della Provincia Arno Kompatscher. «La porporzionale va garantita anche in quei servizi un tempo gestiti in concessione da imprese statali e che oggi sono garantiti da soggetti privati. Si tratta di uno dei caposaldi dell’autonomia che va assolutamente difeso» aggiunge Kompatscher. La Giunta provinciale si dice fiduciosa che la Corte d’Appello si pronuncerà in senso opposto alla sentenza di primo grado. «Se anche la Corte d’Appello dovesse esprimersi nello stesso senso del Tribunale occorrerebbe sicuramente dare una nuova formulazione alla norma di attuazione del 1997 per garantire chiarezza normativa», prosegue Kompatscher.

La delibera approvata oggi fa riferimento al cosiddetto “principio di pietrificazione”, che secondo la Giunta è stato completamente tralasciato. Esso stabilisce che anche le altre società che svolgono sul territorio provinciale l’attività di gestione del trasporto ferroviario debbano garantire il servizio in entrambe le lingue e che per questa ragione siano tenute al rispetto del bilinguismo. Di qui consegue anche la necessità del rispetto della proporzionale etnica.

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