A Merano i profughi imparano a riparare le biciclette

Come riparare – con pochi attrezzi – una bicicletta e rendere anche il mezzo a pedali più provato dall’usura di nuovo idoneo alla circolazione su strada: è quanto hanno potuto imparare oggi pomeriggio i profughi ospitati presso le ex Case del lavoratore di via IV novembre. Thomas Strozzega, responsabile della filiale meranese di Sportler, Stefan von Delleman, responsabile del reparto bici e il meccanico Luca Fulgini hanno allestito nel parcheggio a nord della stazione la loro ciclofficina mobile e hanno insegnato ai richiedenti asilo le tecniche e i trucchi del mestiere.

L’iniziativa è stata proposta gratuitamente da Sportler in collaborazione con il Comune di Merano, l’associazione Volontarius e la cooperativa sociale River Equipe, che gestiscono il centro di accoglienza. “Per i profughi possedere un mezzo a pedali è un vero lusso”, ha commentato il vicesindaco Andrea Rossi. “Il Comune ha regalato loro – prelevandole dal deposito dei mezzi non più utilizzati – biciclette usate. Che si tratti di una foratura o di un problema alla catena dopo questo breve corso gli interessati saranno in grado di effettuare da sé interventi di manutenzione, risparmiando così soldi e rendendosi anche indipendenti”.

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