Mountain Maps, l’intelligenza artificiale per scoprire la montagna

Sarà che, malgrado vi sia la tendenza a trasformarla in un parco a tema, in un mondo sempre più uniformato e appiattito la montagna mantiene un proprio fascino, una sua irriducibilità. O magari saranno gli ingenti investimenti in campagne di marketing da parte delle aziende di promozione locali. Fatto sta che sempre più italiani scelgono di trascorrervi le vacanze: solo nel primo trimestre 2023, secondo l’osservatorio Confcommercio-Swg, sono stati dodici milioni. Milioni di persone che si dedicano ad attività all’aria aperta, e che cercano di ritagliarsi una vacanza fatta su misura per le proprie possibilità fisiche (non siamo tutti Dorothea Wierer…) ed economiche e sulle proprie esigenze. Di informazioni, online, se ne trovano, ma solo a patto di investire tempo ed energie in ricerche sempre più mirate, fino a trovare la risposta giusta. In alternativa, avere un amico in zona.
“Avevo amici di Milano che venivano in Trentino a fare le vacanze e pretendevano che io conoscessi ogni sentiero – spiega Denny Calovi, imprenditore trentino che opera nel settore del marketing – La sera per non fare brutta figura mi mettevo a fare ricerche su Internet, e mi dicevo: possibile che non ci sia nessun altra soluzione?”.
Nasce così l’idea di Mountain Maps , la startup e la app lanciate nello scorso autunno insieme ad altri quattro amici trentini: Paolo Rota, Mattia Fravezzi, Antonio Sciarertta, Renato Nerini. Mountain Maps si rivolge soprattutto al turista inesperto, che non conosce bene i luoghi, ma vuole avventurarsi alla scoperta di sentieri, piste da sci, percorsi da mountain bike. È dotata di una serie di filtri che permettono, una volta impostati il punto di partenza e quello di arrivo, di trovare l’opzione più adatta.

“Si possono cercare, per esempio, solo i percorsi accessibili con un passeggino o quelli che consentono di aggirare le vie ferrate – racconta Calovi, che è il Ceo della startup – Nel caso dello sci, si può fare in modo di evitare le piste nere e impostare un tragitto che preveda solo quelle blu e si possono individuare con facilità gli impianti di risalita più vicini”. Naturalmente, perché tutto questo funzioni, occorre avere a disposizione una quantità cospicua di dati geografici e cartografici; il team di Mountain Maps ha passato mesi a reperire dataset, “pulirli” e standardizzarli per renderli fruibili tramite l’applicazione (il dataset di riferimento è quello di Open Street Map).

Poi, in autunno, è stata lanciata la versione beta dell’app, che ha subito ottenuto un buon riscontro. “Abbiamo circa 15.000 utenti attivi – spiega Calovi – per lo più dal Trentino e dalla Lombardia. Al momento ci sono le mappe per il nord Italia, più avanti le metteremo per tutta la Penisola e poi per tutto l’arco alpino, non solo italiano”. Nel frattempo, l’idea è quella di migliorare l’esperienza utente (l’interfaccia potrebbe in effetti essere più accattivante) e sfruttare, tramite l’utilizzo di intelligenza artificiale e machine learning, i dati generati dagli utenti per creare tragitti sempre più personalizzati e anche, in versione anonimizzata e aggregata, spendibili a fini commerciali. Mountain Maps punta infatti a sostenersi economicamente in due modi: tramite alcuni filtri “premium” a pagamento e condividendo i dati di cui sopra con aziende e società di promozione turistica del territorio che vogliono conoscere meglio le abitudini dei villeggianti. “Abbiamo già stretto un paio di partnership con le Ski Area di località sciistiche come Madonna di Campiglio e Dolomiti Paganella. Loro promuovono il download e noi gli forniamo dati aggregati sulle abitudini dei turisti: cosa cercano, che percorsi scelgono, con quali attrezzature, cosa se si fermano al rifugio, se tendono a fermarsi di fronte a un certo bivio, e così via,” racconta il Ceo.

Dulcis in fundo, nei piani della startup c’è il lancio di Ibex (che significa “stambecco”), un chatbot allenato con dati sui percorsi di montagna di tutta Europa, con cui gli utenti potranno dialogare e da cui potranno ricevere indicazioni e la traccia Gps dei percorsi. Una specie di fratellino minore di ChatGPT, insomma, per un utilizzo mirato. Serviranno soldi: dopo la raccolta di capitali pre-seed, la scorsa estate, la startup è ora alla ricerca di fondi per un nuovo round.

Federico Guerrini

 

Immagine in apertura: il team di Mountain Maps

 

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