Mobilità e infrastrutture a Bolzano: CNA chiede gli Stati generali

CNA-SHV si dice soddisfatta che i temi illustrati in campagna elettorale, a settembre 2020, siano stati fatti propri e rielaborati dalle forze politiche presenti in Giunta e in Consiglio comunale a Bolzano attraverso mozioni, programmi e incontri operativi. L’attenzione è riposta sulla possibilità di sfruttare, tramite un sistema di segnaletica smart, le vie residenziali per il deflusso in entrata e uscita della città nelle ore di punta e la necessità di realizzare il nuovo ponte sull’Isarco quale sbocco necessario per la futura via Einstein raddoppiata, attraverso un accordo, anche finanziario, con Provincia e Autobrennero. “Proprio sulla questione ponte di via Einstein, se quanto viene discusso oggi fosse stato oggetto di confronto un anno e mezzo fa, adesso saremmo in fase avanzata di progettazione e finanziamento”, spiega Claudio Corrarati, presidente di CNA Trentino Alto Adige.

“Crediamo sia opportuno – aggiunge Corrarati – intensificare il confronto tra Istituzioni e stakeholders attraverso gli Stati generali della mobilità e delle infrastrutture a Bolzano, in modo da raccogliere tutti i preziosi suggerimenti che potranno arrivare sia dagli esperti in materia, sia dai semplici imprenditori e operatori economici che, ogni giorno, sperimentano soluzioni pur di arrivare in tempo a destinazione per completare i lavori”.

CNA-SHV ribadisce quanto sottolineato a gennaio del 2021, un anno fa: in 30 anni su viabilità e infrastrutture a Bolzano sono stati realizzati 17 studi e progetti, ai quali occorrere aggiungere gli ultimi due Pums, con tram e senza tram, e il prossimo Put: arriviamo a 20 studi. “Crediamo – conclude Corrarati – che tutti gli studi esistenti debbano essere riesaminati e confrontati con soluzioni pratiche suggerite da cittadini e imprese, in modo da individuare misure tampone a breve e medio termine, concentrando gli sforzi progettuali e finanziari sulle opere infrastrutturali di lungo periodo  ritenute necessarie e armoniche rispetto ad un progetto complessivo di mobilità che riguardi non solo la città, ma l’intera macroarea urbana che comprende Laives, parte dell’Oltradige e parte della Bassa Atesina”.

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