Rafforzare il mercato del lavoro, presentato il nuovo documento strategico

Quale sarà l’orientamento in tema di politica del mercato del lavoro da parte della Giunta provinciale nei prossimi anni? Quali sono le priorità e quali misure saranno efficaci? Le risposte a queste domande sono contenute nel documento strategico “Politica attiva del lavoro 2020-24” presentato dall’assessore provinciale Philipp Achammer e dal direttore della Ripartizione  lavoro, Stefan Luther. “Il documento fissa soprattutto obiettivi, a partire dai quali si possono ricavare misure concrete e diversificate per un mercato del lavoro altoatesino che sia solido a lungo termine” ha affermato Achammer. Nel documento di 30 pagine la Commissione provinciale lavoro e la Giunta provinciale hanno illustrato le misure di rafforzamento e sviluppo per il mercato del lavoro altoatesino per il prossimo futuro. L’obiettivo del documento è quello di offrire nuovi strumenti e servizi per mettere in collegamento diretto offerta e domanda di lavoro, con decisa priorità alle politiche attive. Oltre alle misure passive di compensazione come la cassa integrazione o le indennità di disoccupazione, tuttavia, sono proprio le misure attive che nei prossimi anni dovranno essere ampliate e rafforzate, si legge nel documento. “L’Alto Adige si trova in una situazione difficile a causa della crisi del Coronavirus” ha detto l’assessore Achammer. Rispetto al 2019, in Alto Adige si è registrata una flessione di 7.000 posti di lavoro, tre quarti dei quali nel settore del turismo. “Nel mese di dicembre si è registrato addirittura un calo di 16.000 posti di lavoro (rispetto al 2019) rispetto al mese precedente”, ha aggiunto l’assessore.

 

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Le sfide attuali e le strategie future

Sullo sfondo delle sfide attuali, la digitalizzazione e l’automazione stanno stravolgendo il mercato del lavoro, richiedendo nuove competenze e sempre più personale qualificato, mentre i lavoratori stanno mediamente sempre più invecchiando. Questi sviluppi fondamentali, d’altra parte, continuano a influenzare il mercato del lavoro e richiedono risposte adeguate. Le conclusioni sono chiare per Philipp Achammer: di fronte a queste sfide, l’Alto Adige ha più che mai bisogno di una politica attiva del mercato del lavoro, non solo di misure passive di sostegno. “Di fronte alla crisi – ha spiegato l’assessore – dobbiamo avere un atteggiamento attivo: agire invece di reagire. Abbiamo perciò bisogno di struenti che rendano il mercato del lavoro altoatesino resistente alla crisi in modo duraturo”.  Il direttore della Ripartizione provinciale lavoro Stefan Luther vede l’inserimento lavorativo come uno strumento fondamentale nel quale investire per vedere risultati a lungo termine. Luther ha tenuto a confutare l’idea comune secondo cui l’inserimento lavorativo sia valido solo per le regioni con un alto tasso di disoccupazione: “È vero il contrario. Non esiste paese economicamente e socialmente avanzato che non abbia un eccellente servizio pubblico di collocamento. Anzi, la mediazione lavorativa si fa più necessaria e richiesta proprio dove le dinamiche lavorative ed economiche sono più vivaci”. Per quanto riguarda il collocamento e l’offerta di servizi, l’Alto Adige vuole percorrere strade più autonome per poter offrire un migliore collegamento tra politica del lavoro attiva e passiva. “Vogliamo attuare misure appropriate a livello locale sfruttando al meglio il potenziale dei posti di lavoro altoatesini” ha aggiunto Achammer. In tema di lavoro l’Alto Adige ha ancora competenze autonome limitate. “Invece le realtà locali hanno bisogno di risposte locali. Ecco perché puntiamo alla competenza primaria nell’ambito delle politiche attive del mercato del lavoro” ha proseguito Achammer.

Documento strategico frutto del dialogo con le parti sociali

Il documento strategico è frutto del dialogo con le parti sociali. Le aspettative delle parti sociali sono state delineate dalle due rappresentanti della Commissione Provinciale Lavoro, Donatella Calfano e Sabine Mayr. Entrambe le rappresentanti hanno contribuito al documento sia in seno alla Commissione Provinciale Lavoro che al di fuori di essa e si sono dette d’accordo: il documento rappresenta un passo importante. Entrambe le rappresentanti delle parti sociali hanno sottolineato che la Commissione Lavoro rappresenta proprio il luogo deputato alla discussione delle strategie future del settore. Ora servono misure concrete per raggiungere gli obiettivi posti. Al contempo occorre anche creare il contesto per posizionare l’Alto Adige come datore di lavoro attrattivo, tema per il quale anche questioni come il costo della vita devono essere tenute in considerazione.

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