Mercati annuali ancora fermi, gli ambulanti: «Abbiamo rispettato le regole, fateci ripartire»

In Alto Adige le stagioni con la maggiore frequenza di mercati annuali sono la primavera e l’autunno. “Fino a ora, però, non è stato purtroppo possibile tenerne nemmeno uno. Per tutto il commercio su aree pubbliche si tratta di un vero e proprio periodo di magra”, afferma il presidente dei commercianti ambulanti nell’Unione Andreas Jobstreibizer. Le ordinanze d’urgenza emesse finora dal presidente della Giunta provinciale non permettono infatti lo svolgimento dei mercati annuali. L’attuale ordinanza (nr. 18) prevede che i mercati annuali non possano svolgersi fino al 30 aprile 2021. “Ciò vuol dire che, dal 1° gennaio al 30 aprile, sono stati cancellati complessivamente 32 mercati annuali in tutta la provincia. Detto in parole povere, significa una perdita di 32 giornate di lavoro e guadagno per tutto il settore”, sintetizza Jobstreibizer.

Ora serve una strategia chiara per poter tornare a organizzare in sicurezza questi mercati. “Abbiamo già sottoposto al presidente provinciale le nostre proposte per una ripartenza in sicurezza, e speriamo che se ne tenga conto nella prossima ordinanza. Ci siamo sempre attenuti alle regole e ora siamo pronti a ripartire”, assicura Jobstreibizer. “Si tratta di un primo documento per i prossimi tre mesi; in caso di necessità potrebbe essere integrato con eventuali correzioni o allentamenti decise insieme”, prosegue il presidente. Da maggio a luglio sono previste 30 giornate di mercato.

“Proponiamo, per esempio, che gli eventi di contorno continuino a essere vietati, o che una decisione in merito sia eventualmente presa a livello comunale. Inoltre, durante lo svolgimento dei mercati annuali, dovrebbe essere previsto un generale divieto di somministrazione di bevande alcoliche. E i mercati annuali fino a 100 piazzole dovrebbero potersi tenere senza ulteriori protocolli di sicurezza rispetto a quelli previsti dalla legge provinciale 4/2020”, conclude il presidente dei commercianti ambulanti nell’Unione.

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