Merano, entra in funzione l'impianto a biomassa

Dopo la pausa estiva, è stata messa a regime la centrale di teleriscaldamento a biomassa tra Sinigo e Merano nei pressi dell’elisuperficie, (l’area attrezzata per il decollo di elicotteri). La centrale con una potenza di 8 megawatt coprirà circa il 30% del fabbisogno di energia termica della rete di teleriscaldamento Merano-Lagundo, permettendo così di risparmiare ogni anno tre milioni di metri cubi di gas metano ed evitando emissioni di biossido di carbonio pari a 5.800 tonnellate. Nella centrale verrà bruciata legna vergine, proveniente da boschi. Grazie all’impiego di una fonte rinnovabile, l’impianto dovrebbe ridurre la dipendenza del sistema di teleriscaldamento di Merano da combustili di origine fossile e contribuire di conseguenza alla riduzione di gas clima-alteranti. Infatti, nel processo di combustione della biomassa legnosa viene liberata la medesima quantità di CO2 che le piante hanno assorbito durante il loco ciclo di vita. La legna proveniente da boschi coltivati in modo sostenibile non aumenta quindi la quantità di biossido di carbonio nell’atmosfera.
“La centrale con una potenza di 8 megawatt coprirà circa il 30% del fabbisogno di energia termica della rete di teleriscaldamento Merano-Lagundo, permettendo così di risparmiare ogni anno tre milioni di metri cubi di gas metano ed evitando emissioni di biossido di carbonio pari a 5.800 tonnellate” ha comunicato inoltre Alperia, che tramite la società Alperia Ecoplus gestisce le reti di teleriscaldamento. Attualmente sono allacciate alla rete del teleriscaldamento di Merano 5.000 famiglie (27% dei nuclei famigliari). A queste si aggiungono 400 strutture produttive e ricettive (ad esempio hotel) e strutture pubbliche (scuole).

Foto courtesy Alperia

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