Qualità e autenticità del latte fieno, progetto Laimburg per la certificazione

Il progetto HEUMILCH del centro di sperimentazione Laimburg mira a sviluppare un metodo standardizzato ed affidabile per distinguere e certificare il latte standard dal latte fieno, a garanzia dell’autenticità e della genuinità del prodotto. In seguito all’individuazione di alcuni acidi grassi specifici, presenti nel latte di bovine alimentate con insilati, ma non nel latte fieno, è possibile procedere nella distinzione. Si tratta di una scoperta rilevante, dal momento che nella filiera del latte fieno è vietato l’uso di mangimi fermentati, ovvero gli insilati di erba e mais, o mangimi OGM nella dieta delle bovine.

“Il latte fieno offre la possibilità di praticare un’agricoltura sostenibile, liberandoci in parte dalla dipendenza nell’importazione dei mangimi. Questo latte ha inoltre un valore economico aggiunto, legato alla sua storia e alla tradizione. Lo sviluppo di un meccanismo di controllo per il latte fieno come garanzia, salvaguardia e segno di trasparenza è quindi molto importante. La crisi in Ucraina ci fa comprendere quanto siamo diventati dipendenti dalle importazioni di cibo e mangimi. La pressione dei prezzi sull’agricoltura montana è una conseguenza degli sviluppi globali ed è recentemente aumentata in modo significativo. Sosterrò questo settore nel miglior modo possibile” ha affermato l’Assessore provinciale all’Agricoltura Arnold Schuler nel suo video di benvenuto.

Il direttore del Centro di Sperimentazione Laimburg Michael Oberhuber sottolinea l’importanza che ha in un territorio come l’Alto Adige lo sviluppo del settore lattiero-caseario, motore economico dell’agricoltura montana e garante di un reddito stabile a circa 5.000 famiglie. Per questo motivo, il nuovo prodotto latte fieno merita di essere accompagnato in modo completo nel corso del suo sviluppo.

 

Il latte fieno è simile al latte convenzionale in molti aspetti, ma differisce nella composizione degli acidi grassi e in alcuni marker chimici come l’acido grasso ciclopropanico, o CPFA in breve.  Questo acido grasso si forma durante l’insilamento di erba e mais e si accumula nel latte. L’obiettivo del progetto era quindi quello di sviluppare un metodo analitico che potesse essere applicato direttamente al latte e rilevare la presenza di CPFA. Il metodo analitico per rilevare i CPFA nel latte si basa sulla gascromatografia accoppiata a uno spettrometro di massa. Si tratta di una tecnologia innovativa che può distinguere e caratterizzare anche le più piccole quantità di molecole negli alimenti. I ricercatori della Libera Università di Bolzano hanno anche effettuato analisi con un cosiddetto “naso elettronico”.

I risultati del progetto congiunto mostrano che il latte delle bovine che non sono state alimentate con insilati non contiene CPFA. Diversamente, questo acido è rilevabile nel latte standard per la cui produzione le lattifere sono alimentate con insilati. “La concentrazione di CPFA nel latte è particolarmente alta se la bovina è stata alimentata con insilato di mais. In generale, tuttavia, il metodo analitico sviluppato può anche rilevare l’alimentazione di insilati di erba. Qui, però, la concentrazione di CPFA è inferiore a quella dell’insilato di mais”, dice Elena Venir, responsabile del gruppo di lavoro Trasformazione dei Prodotti Ortofrutticoli al Centro di Sperimentazione Laimburg. Il metodo analitico sviluppato può quindi garantire che nessun mangime insilato proibito venga utilizzato per la produzione di latte fieno. Solo in pochi casi (circa il 7%) l’uso di insilati di erba nell’alimentazione non ha potuto essere rilevato nei campioni di latte. Il metodo di rilevamento del CPFA sviluppato nel progetto sarà in futuro offerto come analisi di routine al Centro di Sperimentazione Laimburg.

Il team del progetto
Il progetto HEUMILCH prevede un approccio interdisciplinare ed una stretta collaborazione fra i partner coinvolti. Nello specifico il Laboratorio per Aromi e Metaboliti del Centro di Sperimentazione Laimburg si occupa dell’analisi di un marker specifico nel latte e negli insilati. Il settore Tecnologie Alimentari e il settore Agricoltura Montana contribuiscono alla stesura del piano sperimentale, alla gestione dei campionamenti di latte e foraggi presso le aziende, all’elaborazione dei dati ed effettuano prove di insilamento. Il Laboratorio per Analisi Foraggi determina la qualità dei foraggi. La Libera Università di Bolzano si occupa dello screening di composti presenti nel latte e della ricerca di marker alternativi per la discriminazione di latte fieno da latte standard, mentre la Federazione Latterie Alto Adige, oltre alla funzione di campionamento e gestione/stoccaggio di campioni, svolge anche un ruolo di collegamento tra il mondo della ricerca e quello dei produttori.

Vittoria Battaiola

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