La riforma legale della cannabis potrebbe accendere l'economia italiana 

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L’Italia è uno dei diversi paesi dell’UE che stanno cercando di allentare le restrizioni sulla cannabis o di legalizzarla completamente. I sostenitori del referendum pro-erba hanno già raccolto più di 500.000 firme, il minimo richiesto per tenere un referendum nazionale. Questo apre la strada a un voto di depenalizzazione, rispecchiando ciò che è successo in 18 stati americani. Con il 57% degli elettori italiani che dovrebbero sostenere la proposta, secondo il sondaggista Sondaggi Bidimedia, l’Italia ha una possibilità concreta di trasformare il suo attuale sistema restrittivo in quello più liberale d’Europa. 

Un nuovo approccio alla cannabis avrebbe molteplici benefici economici e finanziari, come dimostrano le esperienze statunitensi e canadesi. Il mercato italiano del consumo ricreativo vale probabilmente circa 8 miliardi di euro.  

 Attualmente questo è una manna per le bande criminali locali e straniere che dominano il mercato illegale dell’erba in Italia. Ma una volta legalizzata e tassata al 75%, più o meno in linea con le sigarette, aggiungerebbe 6 miliardi di euro all’anno alle casse dello stato italiano. Altri risparmi verrebbero da un minor numero di processi e detenzioni in carcere. 

Uso della cannabis in Italia 

L’Italia ha già regole relativamente rilassate riguardo alla cannabis, permettendo l’uso medico e chiudendo efficacemente un occhio sull’uso ricreativo privato e su coloro che coltivano una o due piante. Come tale, c’è già un mercato abbastanza maturo. I consumatori conoscono ceppi come il purple kush o l’American pie e i loro effetti – vedi american pie per esempio. La domanda medica ammonta a più di una tonnellata all’anno, mentre il mercato ricreativo ha un valore stimato di 8 miliardi di euro. Questa nuova opportunità nel mercato Italiano porterebbe il popolo a conoscere meglio la cannabis, i suoi benefici e quello che apporterebbe in termini di lavoro e tanto altro. Si tratta di un settore che potrebbe segnare in un certo modo la rinascita economica del paese, il quale potrebbe essere valorizzato sotto un’altra luce. 

Opportunità di lavoro 

Parlare di cannabis legale in Italia equivale a parlare di nuove opportunità di lavoro. Ci sarebbero i club in cui la gente potrebbe consumare questi prodotti e l’erba dovrebbe essere comprata solamente da produttori legali, i quali creerebbero nuove opportunità per il settore. Insomma, si tratta di qualcosa che la gente comincerà a valorizzare sotto una nuova luce anche per questo motivo. Certo, parlare di posti di lavoro ancora prima che il referendum venga fatto equivale a giocare un pò in anticipo sui tempi, ma queste sono le conseguenze che quasi inevitabilmente arriveranno quando e se questa legge verrà approvata. Rimarremo a vedere quali saranno le evoluzioni del settore in futuro.  

Riduzione del crimine organizzato 

Uno dei punti forti della legalizzazione della cannabis sarebbe quello della riduzione del crimine organizzato. La cannabis – come ben sappiamo – si usa in Italia e se non si trova nel mercato legale, le persone devono cercarla sul mercato nero.  Si tratta di un meccanismo naturale che ci accompagna dai tempi del proibizionismo. Questo mercato nero genera un enorme flusso di introiti non tassati ed illegali, i quali portano ad un costante aumento del crimine organizzato. La presenza di organizzazioni criminali legate alla cannabis sparirebbe, almeno in parte, in quanto il prodotto acquistato sarà disponibile legalmente.  Certo, in parte, questo crimine organizzato, potrebbe non sparire, data la percentuale di pubblico minore che non potrebbe comunque acquistarne. Da quanto detto si può evincere quanto l’approvazione di questa legge potrebbe giovare al settore e trasformarne il volto completamente. Dopotutto parliamo di introiti che, solo in Italia, potrebbero arrivare a 8 miliardi di euro l’anno, una somma che non può più essere ignorata. 

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