Kompatscher tira le somme. «Patto finanziario di garanzia il risultato migliore»

«Quello di presidente della Provincia è un ruolo per il quale non si nasce ‘imparati’. E’ un compito che si adempie con il lavoro quotidiano, con il confronto con i partner e con una squadra che condivide e porta avanti la stessa visione per il bene comune della nostra terra. I risultati positivi che abbiamo raggiunto nel corso degli ultimi cinque anni derivano proprio dall’autenticità e dall’efficacia di questo approccio». Uno sguardo alla Heimat e uno all’Europa, il presidente della Provincia Arno Komaptscher ha tracciato il bilancio di 5 anni di mandato. Circa duecento le persone che hanno assistito nel cortile di Palazzo Widmann all’evento di fine legislatura #5 del presidente, seguito da decine di persone anche attraverso la diretta Facebook e svolto in forma interattiva grazie alle domande postegli direttamente da parte del pubblico in sala via Twitter con l’hashtag #5Jahre5anni. Il dialogo con l’intervistatore, Klaus Egger, ha permesso di tracciare un quadro delle misure più importanti prese dalla giunta e dei cambiamenti intervenuti in Alto Adige nell’arco della legislatura: la messa in sicurezza delle finanze provinciali attraverso il patto di garanzia siglato con Roma, il progressivo miglioramento dei dati dell’occupazione, del Pil, e di tutti gli indicatori economici, nonché il calo della pressione fiscale su cittadini e imprese,  le misure in favore della mobilità sostenibile, i grandi investimenti in infrastrutture, il positivo superamento della “crisi del Brennero” legata al problema migranti, il ruolo di cerniera tra Nord e Sud Europa svolto dall’Alto Adige.

L’autonomia finanziaria

Come highlight del proprio mandato Kompatscher ha citato la firma, nell’ottobre del 2014, del patto finanziario di garanzia, blindato a fine maggio di quest’anno, da una sentenza della Corte costituzionale. «Normalmente – ha detto il presidente – non prendo decisioni in completa solitudine, ma dopo un confronto con molti interlocutori. In questo caso, e ne sono particolarmente, fiero, la decisione l’ho presa praticamente da solo». Kompatscher ha ricordato la trattativa molto serrata, e l’esito più volte messo in dubbio se non boicottato a vari livelli. «Abbiamo scelto una nostra strada, abbiamo messo in sicurezza il tutto a livello internazionale con lo scambio di note tra Italia e Austria e rafforzato la nostra autonomia. E mentre i patti finanziari stipulati dalle altre autonomie speciali non hanno scongiurato l’imposizione di ulteriori contributi alla finanza pubblica, il nostro ha tenuto all’esame della Consulta e questo è un risultato davvero importante». Secondo il Landeshauptmann l’autonomia non può essere fine a se stessa, serve alla tutela delle minoranze linguistiche e «garantisce anche la base finanziaria per il proprio sviluppo». Proporzionale e bi-trilinguismo sono pilastri importanti per «regolare la convivenza tra i gruppi linguistici».

Il tema immigrazione

«L’immigrazione ha colto tutte le regioni impreparate. Nessuno in Europa era pronto a questo fenomeno» ha detto il presidente Kompatscher. Tuttavia la strategia giusta non è quella di dimenticare i propri valori. «Adempiamo ai nostri doveri umanitari – ha sottolineato Kompatscher – Non risolveremo il problema aprendo le porte a tutti: in questo modo la nostra società verrebbe travolta» ha chiarito. Attualmente sono 1.370 i richiedenti asilo in Alto Adige, il 20 per cento in meno dello scorso anno. Il 33 per cento di queste persone hanno un lavoro: una percentuale eccellente se confrontata alla media europea. Occorre far rispettare le regole, ha detto Kompatscher: chi non ha diritto di rimanere non può esigere nulla. Per questo l’accordo raggiunto con il Governo precedente prevede la possibilità per le autorità dell’Alto Adige di trasferire i profughi che delinquono nel CIE di Torino. «Siamo parte attiva nel gestire il fenomeno ed esso non ci travolge» ha detto il presidente concludendo la sua panoramica sul tema immigrazione.

Il traffico e la mobilità

«Il problema del traffico non siamo riusciti ancora a risolverlo, ma abbiamo fatto molto e abbiamo posto le basi per riuscirci» ha chiarito Kompatscher. Con l’approvazione del cadenzamento regolare dei mezzi pubblici è stata posta una premessa fondamentale in questa direzione: «Abbiamo ampliato ulteriormente le infrastrutture e portato avanti progetti chiave come la variante della val di Riga, il nuovo tunnel del Virgolo e l’ampliamento della linea Merano-Bolzano». Con la società italiana che gestisce le infrastrutture ferroviarie sono stati inoltre firmati contratti vincolanti: «Loro costruiscono per noi la rete, mentre noi gestiamo il servizio». Una buona politica della mobilità secondo il presidente si riassume in tre punti chiave: la riduzione del traffico, lo spostamento del traffico dai mezzi privati alla mobilità pubblica e l’ampliamento della rete del trasporto pubblico.

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Economia e sviluppo

All’inizio della legislatura l‘Alto Adige si trovava come il resto d’Europa nel pieno della crisi finanziaria. «La disoccupazione era al 5 per cento. Alla fine del 2017 tale valore è sceso al 3,1 per cento. Abbiamo combattuto la disoccupazione nel modo più efficace rispetto a tutti gli altri Paesi europei» ha detto Kompatscher. In parallelo è aumentato il numero degli occupati. Frau la popolazione di età compresa fra 20 e 64 anni è salito al 78,2 per cento e ha così «superato anche la quota di occupati del Tirolo». Kompatscher ha attribuito in particolare al grande numero di aziende presenti in Provincia, i cui programmi d’investimento vengono condivisi con l‘amministrazione provinciale, il benessere diffuso esistente, rafforzando la destinazione economica altoatesina. «In questo modo aumentano anche i posti di lavoro» ha detto il presidente. Queste buone prospettive economiche e i provvedimenti amministrativi adottati a livello provinciale – ad esempio gli sgravi fiscali – hanno determinato un‘evoluzione positiva del Prodotto interno lordo, migliore rispetto agli altri Paesi dell’Ue. E’ chiaro, secondo Kompatscher, che anche gli altri Paesi hanno messo in atto provvedimenti contro il debito e la crisi economica, ma «in confronto a loro abbiamo raggiunto risultati migliori» ha sottolineato il presidente Kompatscher.

Futuro digitale

Klaus Egger ha poi chiesto al presidente quale sia il suo rapporto con la globalizzazione e la digitalizzazione e con l’opinione comune che vede tali fenomeni con diffidenza. Kompatscher ha ricordato che essi hanno provocato molta insicurezza fra i lavoratori altoatesini, riferendo di aver portato avanti strade già intraprese in precedenza. «Abbiamo portato avanti una politica chiara per l’intero territorio provinciale, ponendo in primo piano il ruolo delle periferie rurali» ha detto Kompatscher. In questo contesto hanno giocato un ruolo fondamentale l’ampliamento delle rete della banda larga, ma anche “Soft Facts” come le agevolazioni per le piccole imprese, al fine di uno sviluppo complessivo delle aziende e della digitalizzazione. «Abbiamo anche spiegato alle persone che ciascuno è autore della propria felicità e del proprio destino» ha rimarcato il presidente. La Provincia ha promosso l’innovazione nelle imprese con agevolazioni dirette ma anche con il NOI Techpark, che mostra già «gli effetti positivi di un approccio sinergico alle questioni». Egger ha poi chiesto conto al presidente della trasformazione di Idm, prima con la riunificazione di quattro diversi soggetti e poi la recente separazione in due organismi indipendenti. Secondo Kompatscher è necessario effettuare modifiche in corso d‘opera, quando ci si trova di fronte a condizioni modificate: «La riforma del turismo e il rapido sviluppo del NOI Techpark hanno posto nuove sfide che in questo modo potranno essere gestite al meglio».

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