Covid, domani la decisione sulle prime riaperture. Kompatscher: «Non abbassiamo la guardia adesso»

È tempo di bilanci in Alto Adige all’indomani del termine del weekend di maxi screening di massa che ha visto la partecipazione di 348.982 persone, di cui solo lo 0,9% positivo. Una macchina organizzativa gigantesca e tirata in piedi in pochissimo tempo grazie all’aiuto della Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Croce Rossa e Comuni. Il dato è aggiornato alle ore 16 di oggi (23 novembre) in quanto sino a mercoledì sarà ancora possibile effettuare gratuitamente il test presso farmacie, strutture private accreditate, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. Dei 348.982 partecipanti all’iniziativa, 337.607 risultano essere residenti in Provincia di Bolzano, dato che è pari al 62,9% della popolazione altoatesina (536.667 abitanti).

A fare il punto della situazione è stato il presidente della Provincia Arno Kompatscher: “L’iniziativa è stata un grande successo e dobbiamo ringraziare i cittadini per questo. Domani ci riuniremo in Giunta per analizzare i dettagli e ascoltare i consigli dei nostri esperti. Le aspettative sono tante e sono alte, ma non ci potrà ancora essere un’apertura totale di tutte le attività. La curva si sta appiattendo, ma gli ospedali sono ancora pieni. Domani definiremo un primo programma con le prime attività che potranno riaprire a partire dal 30 e dalle settimane successive. Ora però non bisogna abbassare la guardia”

Gli obiettivi della Giunta, come spiegato dal presidente, rimangono sempre gli stessi: tutelare il sistema sanitario e il sistema economico delle nostre imprese, senza abbassar proprio ora la guardia. Con un occhio anche agli impianti sciistici: “Il settore turistico è stato il tema della conferenza stato-regioni andata in scena oggi. Abbiamo chiesto subito un incontro con il Governo. Credo sia prematuro parlare ora di date, ma bisogna dare una prospettiva a quello che per noi è una base fondamentale dell’economia territoriale. Ci potrebbero essere soluzioni intermedie, come aprire gli impianti per i residenti e solo dopo gli alberghi. Visto che il Governo ha prolungato le zone rosse fino al 3 dicembre, in Alto Adige fino a quella data rimangono in vigore tutte le misure restrittive”, conclude Kompatscher.

 

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Avanti con cautela

Le tre mila persone infette e identificate attraverso lo screening sarebbero potute diventare decine di migliaia a causa dell’indice RT altoatesino fisso a 1,5. Ora la catena si può interrompere: “Il numero di positivi individuato può sembrare basso, ma non lo è – spiega l’assessore alla sanità Thomas Widmann -. Chiunque sia risultato negativo deve comunque mantenere le regole in maniera rigorosa, perché lo screening è solo una fotografia del momento”. Ora la Giunta analizzerà i dati per capire quali sono gli hotspot più critici, i Comuni dove ci sono le percentuali di positivi più alte. Ci sarà uno screening statistico per monitorare dove si potrebbero creare nuovi focolai per bloccare in anticipo la catena di contagio. Giovedì inoltre verrà presentato uno screening pensato ad hoc per le scuole. “Proseguendo così si potrà tornare più in fretta alla vita normale”, conclude Widmann.

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