IRE sull'agricoltura altoatesina: il 2016 sarà postivo

Dopo un difficile 2015, l’agricoltura altoatesina torna a guardare al futuro con ottimismo. Lo rileva il barometro dell’economia dell’Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano, IRE. Nel 2016 andranno bene le vendite di mele, uva e prodotti caseari, anche se preoccupa l’andamento sfavorevole del mercato europeo del latte dopo l’abolizione del sistema basato sulle quote.

Il 2015 non è stato un anno facile per l’agricoltura altoatesina. Secondo IRE, la frutticoltura ha dovuto confrontarsi con un eccesso di offerta a livello europeo che ha inciso pesantemente sul mercato. Ne hanno risentito in particolare i settore elle mele e dell’uva: il prezzo della varietà di mele più venduta, la “Golden Delicious”, nel primo semestre 2015 era inferiore di un quarto rispetto all’anno precedente. Pertanto solo poco più del 40% delle cooperative ha potuto erogare prezzi soddisfacenti ai coltivatori. Per quanto riguarda l’economia vitivinicola, si è dovuta scontare la ridotta produzione di uva del 2014.

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I dati IRE sull’agricoltura altoatesina

Le difficoltà che hanno segnato lo scorso anno sembrano comunque in parte superate e le cooperative agricole si attendono un 2016 positivo. Nella frutticoltura le condizioni di mercato sono migliorate: la produzione europea di mele è diminuita leggermente e attualmente i prezzi all’ingrosso sono superiori del 6% rispetto a un anno fa. Si prevede pertanto un aumento del fatturato, soprattutto sui mercati esteri, e quasi tutte le cooperative frutticole stimano di poter erogare compensi soddisfacenti ai coltivatori.

Anche le cantine sociali si dichiarano ottimiste. La vendemmia 2015 è stata di ottima qualità e più abbondante rispetto al 2014. La produzione si aggira attorno ai 324.000 ettolitri ed è quindi nella media degli ultimi anni. Per questo motivo le cantine prevedono un aumento del fatturato. I compensi erogati ai viticoltori saranno soddisfacenti o addirittura buoni.

Il clima di fiducia è relativamente positivo anche nel settore lattiero-caseario, ma si registra un peggioramento rispetto al 2015. Il 90% delle latterie sociali stima di poter erogare anche quest’anno prezzi soddisfacenti ai produttori, tuttavia crescono i timori per la situazione del mercato europeo. L’abolizione del sistema delle quote latte da aprile 2015 ha comportato un eccesso di produzione e un forte ribasso dei prezzi, che in alcuni Paesi sono scesi sotto i 30 centesimi a litro. Il fatto che le cooperative trasformino l’80% del latte altoatesino in derivati potrà limitare il problema, ma gli allevatori dovranno comunque attendersi un calo della redditività.

«La mano pubblica deve sostenere l’accesso ai mercati extra-provinciali con infrastrutture snelle e funzionanti» – raccomanda il Presidente della Camera di commercio, Michl Ebner, che sottolinea al contempo l’importanza di un marketing mirato ed efficiente per i prodotti agricoli. – Con la creazione dell’IDM la Camera di commercio e l’Amministrazione Provinciale hanno compiuto un passo importante in questa direzione».

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