Poca tecnologia e zero innovazione: a Bolzano negozi fermi nel tempo

Qual è il livello di tecnologia e informatizzazione delle attività commerciali dei quartieri cittadini? Per dare risposta a questa domanda Confesercenti, in collaborazione con l’Assessorato alle Attività Economiche del Comune di Bolzano, ha promosso un’indagine conoscitiva nel corso del 2019 coinvolgendo circa 150  commercianti dei quartieri Europa, Don Bosco, Gries-San Quirino e Oltrisarco. Stamane, venerdì 14 febbraio, nel corso di una conferenza stampa in municipio l’assessore comunale competente Stephan Konder,  il direttore di Confesercenti Alto Adige Mirco Benetello e la vice Presidente di Confesercenti Elena Bonaldi, hanno presentato in dettaglio i risultati.

«In sintesi- hanno affermato  Konder e Benetello – possiamo dire che siamo in presenza di un livello medio basso di capacità informatica, anche a fronte di una età media degli intervistati che supera i 45 anni. Una scarsa propensione ad investire in tecnologia e comunicazione anche per  difficoltà di gestione della stessa. Elemento significativo è la divisione netta nell’approccio alla tecnologia quando si tratta di vita privata o lavoro. Nel primo caso si conoscono ed utilizzano gli strumenti di uso comune (in particolare social media) nel secondo caso invece si prende in considerazione a fatica il fatto che questi possano essere utilizzati in azienda.

La media di possesso del computer è sufficiente in quasi tutte le attività indagate; c’è una forte differenza tra la tecnologia usata al lavoro e quella utilizzata per la vita privata. I tablet sono poco presenti in azienda e poco di più in casa. Possibili motivazioni sono i costi per uno strumento non essenziale e scarsa propensione all’utilizzo. Gli smartphone sono presenti praticamente in ogni attività; si può ipotizzare che avendo la stessa funzione dei tablet, li sostituiscano in toto. Questo spiegherebbe il basso utilizzo di quest’ultimi. Le email ormai sono utilizzate dalla quasi totalità degli intervistati, ma la percentuale delle email aziendali è bassissima. Si ritiene che la mail personale venga utilizzata anche per il lavoro, ma evidentemente il flusso di dati non è particolarmente significativo. Manca inoltre una cultura digitale legata all’azienda. Da notare che gli stessi commercianti non sono esenti dagli acquisti on-line; quando questi diventano consumatori, si verificano le stesse dinamiche del consumatore medio.

Anche la  tecnologia applicata alla propria azienda risulta difficile. La percentuale di siti internet aziendali è molto bassa. Ad incidere la scarsa conoscenza del valore della vetrina digitale ed i costi per allestirla. Sono pochi inoltre i commerciatni che si sono attrezzati per la vendita online. La conoscenza richiesta è troppo lontana dalle capacità del commerciante medio anche in funzione dell’età degli intervistati. Non ultimo i tempi richiesti per la gestione del cliente online. La conoscenza delle opportunità offerte dalla tecnologia è molto bassa. Meno della metà dei commercianti intervistati non sa cosa siano gli strumenti di Google. I social media (Facebook, Instagram, Twitter, ecc.) invece sono conosciuti dalla maggior pare degli intervistati. Sono però pochissimi quelli che hanno una pagina dedicata alla propria attività. La conseguenza del livello medio- basso di informatizzazione è una scarsa propensione alla comunicazione on-line.

In contraddizione invece il dato sulla opportunità offerta dalla tecnologia che viene reputata alta, ma che poi non viene utilizzata a vantaggio dell’azienda. Anche le forme di pagamento digitale non sono presenti in maniera significativa nelle attività. Contanti e bancomat sono fondamentalmente i soli mezzi di pagamento utilizzati e proposti. In considerazione degli esiti dell’indagine conoscitiva sull’utilizzo delle tecnologie tra i commercianti di quartiere è intenzione di Confesercenti e Assessorato alle Attività Economiche del Comune promuovere un tavolo di lavoro al fine di individuare strumenti e percorsi formativi idonei a migliorare tale situazione.

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