Alla Fondazione Dalle Nogare un incontro sul "museo in valigia" di Marcel Duchamp

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Bolzano. Mettere un museo in una valigia: è quello che fece l’artista Marcel Duchamp (1887-1968) con la sua celebre “Boîte en Valise”.  Considerata opera iconica del geniale artista francese, la Boîte en Valise” è stata concepita durante gli anni della seconda guerra mondiale e assemblata in diverse serie lungo i decenni successivi – per un totale di 300 esemplari numerati. Il museo portatile di Duchamp è costituito da una valigia (in legno rivestita, curiosità, in pelle di cinghiale), o da una scatola, al cui interno l’artista aveva inserito 69 miniature e riproduzioni delle sue opere più importanti. L’esigenza di mettere in salvo e proteggere la propria creazione nasce in Duchamp anche dopo la rottura di un’altra sua famosa opera, l’enigmatico “Grande Vetro”, che egli aveva riparato con un lavoro paziente e meticoloso. Il lavoro di Duchamp, in particolare la “Boîte en Valise” verrà approfondito venerdì 23 maggio alle ore 17.30 alla Fondazione Antonio Dalle Nogare da Eva Brioschi, curatrice della collezione (ingresso libero) . L’incontro si inserisce nel contesto della mostra “Under the Spell of Duchamp”, anch’essa curata da Brioschi e attualmente in corso presso la Fondazione fino alla fine del 2025. Durante il talk, Eva Brioschi  illustrerà il contenuto della Boîte en Valise e i suoi  molteplici significati, offrendo una chiave di lettura essenziale per comprendere la poetica, la pratica e la visione dell’artista.

Immagine in apertura: Marcel Duchamp, De ou par Marcel Duchamp ou Rrose Sélavy
(commonly known as Boîte-en-valise or Box-in-a-valise), Series C, 1958 .

The complete set of 68 miniature replicas and reproductions of works by the artist, mounted on and contained in the original cardboard, paper, wood and cloth-coveredbox Courtesy of Antonio Dalle Nogare Collection Ph. Hannes Ochsenreiter

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