Inflazione, impennata record a Bolzano: +6,2%

A gennaio l’inflazione accelera in tutte le ripartizioni geografiche, confermandosi al di sopra del dato nazionale nel Nord-Est (da +4,0% a +5,4%). Nei capoluoghi delle regioni e delle province autonome e nei comuni non capoluoghi di regione con più di 150mila abitanti l’inflazione più elevata si osserva a Bolzano, con un dato record a +6,2%, Trento e Trieste (+5,9% per entrambe).

Lo rileva l’Istat diffondendo i dati definitivi sui prezzi al consumo a gennaio. L’inflazione si conferma sopra la media nazionale anche nelle Isole (da +4,5% di dicembre a +5,5%) e nel Sud (da +4,1% a +5,0%), pari al dato nazionale al Centro (da +3,9% a +4,8%), mentre si posiziona al di sotto nel Nord-Ovest (da +3,5% a +4,3%). Per quanto riguarda i capoluoghi di regione, le variazioni tendenziali più contenute si registrano a Milano (+3,9%) e Torino (+3,8%).

I dati di Bolzano

In dettaglio a gennaio 2022, nel Comune di Bolzano l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività – NIC con tabacchi – registra un aumento del 2,8% rispetto allo scorso dicembre, mentre rispetto a gennaio 2021 segna un valore storico: +6,2% (lo scorso dicembre questo valore annuale era ancora del +4,0%). Anche i corrispondenti valori dell’indice NIC senza tabacchi questo mese sono rispettivamente: +2,8% e +6,2%.

Numeri che fanno preoccupare fortemente le istituzioni: “A fronte di tale situazione, con un andamento dei prezzi decisamente al rialzo se riferito al nostro capoluogo – ha dichiarato l’Assessore Gennaccaro – urgono interventi, laddove possibile, anche da parte della mano pubblica. Auspico perciò l’attivazione,  di concerto con l’Assessora alle Attività Economiche Ramoser, di un tavolo di confronto e di lavoro che possa occuparsi del tema per elaborare e proporre misure ed interventi concreti che possano contenere se non addirittura rallentare, l’aumento dei prezzi. Tavolo al quale possano partecipare attivamente rappresentanti del mondo del lavoro, di quello economico, industriale, commerciale, artigianale e sociale”.

Analisi delle variazioni per divisioni di spesa

Il maggiore incremento congiunturale (ovvero rispetto al mese scorso) si registra a gennaio nella divisione Abitazione, acqua, energia e combustibili (+17,9%), seguite dai Servizi ricettivi e di ristorazione (+2,9%), dai Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+1,2%) e dalle divisioni Mobili, articoli e servizi per la casa e Beni e servizi vari (entrambe +0,7%). In leggero ribasso rispetto allo scorso dicembre appaiono le divisioni Trasporti (-0,4%) e Abbigliamento e calzature (-0,1%).Invariata rispetto al mese precedente rimane unicamente la divisione Comunicazioni. Il maggiore incremento tendenziale (ovvero rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) si registra a gennaio nell’Abitazione, acqua, energia e combustibili (+35,0%), con un aumento di 18,6 punti percentuali rispetto a dicembre, seguita dalle divisioni Trasporti (+7,4%; erano +8,8% a dicembre), Servizi ricettivi e di ristorazione (+4,5%, contro i +2,4% a dicembre) e Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+4,1%, contro i +4,3% a dicembre). In ribasso rispetto a gennaio 2021 appaiono le divisioni Comunicazioni (-4,2%, con un calo di 1,7 punti percentuali rispetto a dicembre) e Istruzione (-0,2%; a dicembre questo valore era ancora pari a -0,7%).Nessuna divisione è rimasta invariata rispetto a gennaio 2021.

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