Olandesi, belgi e inglesi: i nuovi turisti a cui punta l'Alto Adige

L’obiettivo è svincolarsi dalla “dipendenza” da Germania, Austria e Svizzera che, insieme all’Italia, rappresentano oggi quasi il 90% dei turisti che sceglie l’Alto Adige. L’asticella che si pone Idm Südtirol-Alto Adige, la nuova società della Provincia di Bolzano per lo sviluppo e il marketing territoriale, è al 15% di turisti provenienti da altre aree. Si guarda soprattutto ai mercati interessanti come i Paesi Bassi, il Belgio, il Regno Unito, la Repubblica Ceca o la Polonia, ma anche la Russia e la Francia, dove secondo un’indagine di mercato del 2014 ci sono fasce di cittadini interessati a passare le vacanze in una location con le caratteristiche del Sudtirolo.

Formazione sul marketing per gli 8 consorzi turistici

La strategia è stata discussa durante le “Giornate della Comunicazione” che Idm ha organizzato tra l’autunno del 2015 e l’inverno del 2016, coinvolgendo gli otto consorzi turistici Val Gardena, Val d’Ega, Val Venosta, Merano e dintorni, Bolzano Vigneti e Dolomiti, Valle Isarco, Plan de Corones e Alta Pusteria. «Per sviluppare il settore turistico non si deve mai smettere di re-inventarsi – dice Marco Pappalardo, responsabile del reparto Communication di Idm – e per promuovere questo rinnovamento in Alto Adige, il nostro compito è quello di captare gli input che vengono dall’esterno, analizzarli, calibrare delle soluzioni su misura e fortemente innovative per l’Alto Adige e quindi trasmetterle a chi poi tutti i giorni lavora con i turisti».

L’ultima campagna di Idm va in questa direzione, con il claim “Alto Adige Balance”, per promuovere la stagione primaverile in Alto Adige, andando oltre dunque la prevalenza storica del turismo sulla neve. «L’immagine su cui punta “Alto Adige Balance” è quella di una terra in cui fioriscono proposte per rigenerare corpo e spirito senza dimenticare la buona tavola» spiega Alexandra Mair, Key Account Turismo di Idm.

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