La stagione sciistica riparte col Green pass, soddisfatti i gestori

«Con entusiasmo e soddisfazione, Dolomiti Superski apprende la notizia, che la Camera dei Deputati ha approvato il Decreto Legge “Green Pass bis”, che tra l’altro regola anche l’utilizzo degli impianti di risalita nelle zone sciistiche durante la prossima stagione invernale 2021-22».

C’è sollievo e soddisfazione da parte del comparto turistico invernale per la gestione anticipata e pianificata delle riaperture degli impianti, grazie al Green pass. «Sarà in ogni caso una grande sfida per noi, soprattutto dal punto di vista tecnico e organizzativo, ma siamo contenti di avere una prospettiva certa sull’inizio della prossima stagione invernale, che a questo punto pare essere garantita», dichiara Andy Varallo, presidente di Dolomiti Superski, una delle destinazioni sciistiche più grandi al mondo, che durante l’inverno scorso è rimasta ferma in toto causa pandemia.

Il testo approvato dalla Camera prevede l’obbligo di Green Pass per chi utilizza gli impianti di risalita nelle zone sciistiche, per i quali la capienza verrà ridotta all’80% di quella massima, mentre non ci saranno limitazioni al numero di skipass venduti. Ad oggi rimangono valide le prescrizioni relative all’obbligo di indossare la mascherina chirurgica a bordo degli impianti di risalita e il rispetto delle distanze agli imbarchi. Dolomiti Superski, che raggruppa 12 comprensori sciistici nelle valli dolomitiche dell’Alto Adige, del Trentino e del Bellunese, prevede le prime aperture di impianti e piste per sabato 27 novembre, per poi andare a pieno regime dal weekend successivo, ovvero dal 4 dicembre in poi.

Sicurezza, comfort, ed efficienza: 130 milioni di investimenti

Sono 14 gli impianti di Dolomiti Superski nuovi o completamente rinnovati. «In termini di infrastruttura, l’attenzione è rivolta soprattutto verso gli impianti di risalita, le piste e i sistemi di innevamento programmato, per aumentarne la sicurezza, il comfort, nonché l’efficienza dei servizi proposti ai clienti», si legge nella nota di Dolomiti Superski. «Non si persegue pertanto il fine di realizzare nuove aree sciistiche, ma di ottimizzare le esistenti, migliorarne i collegamenti e curarne i particolari, come la preparazione quotidiana delle piste, finalizzata a garantire condizioni perfette a sciatori e snowboarder, senza però tralasciare quegli investimenti che aumentano la sostenibilità dell’attività, nel pieno rispetto dell’ambiente naturale delle Dolomiti. Purtroppo, gli impianti di risalita realizzati o rinnovati in vista della scorsa stagione sciistica 2020-21, che poi non c’è stata a causa del lungo lockdown in seguito alla pandemia da Covid-19, non sono potuti entrare in funzione. Ecco perché questi saranno ancora tra le novità per la prossima stagione invernale 2021-22, assieme ad altre strutture realizzate durante l’estate 2021. I sistemi di innevamento programmato, in quanto essenziali per poter garantire la sciabilità al 100%, anche se le condizioni meteo sono meno favorevoli, sono stati potenziati e ammodernati in varie zone della destinazione sciistica. In totale, il volume degli investimenti realizzati tra l’estate 2020 e l’estate 2021 per la stagione invernale 2021-2022 è di oltre 130 milioni di euro, di cui circa un quarto per l’innevamento programmato».

HGV soddisfatta

L’Unione Albergatori e Pubblici Esercenti (HGV) è soddisfatta che i gestori degli impianti di risalita e le strutture ricettive siano stati messi a conoscenza delle regole da osservare durante la prossima stagione invernale. “Questo dà certezza a tutte le imprese e persone attive nelle aree sciistiche, consentendo loro di dedicarsi ai preparativi e alle attività di comunicazione per la stagione”, afferma il presidente dell’HGV, Manfred Pinzger. In particolare per i gestori degli impianti di risalita e per le strutture ricettive è importante essere al corrente delle regole da seguire, dal momento che gli ospiti stanno già prenotando le vacanze e desiderano sapere a quali condizioni sia possibile trascorrere le vacanze invernali in Alto Adige. Il piano di sicurezza approvato a Roma
prevede che chi si reca nelle aree sciistiche debba esibire un certificato che attesti che sia stato/a vaccinato/a o che sia guarito/a o esibire un test Covid con esito negativo. Inoltre, è stata ridotta la capacità di trasporto delle funivie. “È necessario sostenere tutte le misure che favoriscono l’inizio puntuale della stagione invernale. Tuttavia, in quanto zona di confine, sarebbe sensato che le regole di sicurezza previste nei nostri comprensori sciistici fossero simili a quelle previste nei comprensori dei nostri concorrenti in Austria e in Svizzera”, conclude Pinzger nel comunicato stampa.

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