Giovani, il coinvolgimento «politico» per evitare la fuga all'estero

Molti dei giovani che decidono di intraprendere dei percorsi di crescita personale e professionale all’estero poi non tornano nel loro paese. Una possibilità per favorire il rientro di questi ragazzi potrebbe essere quella di coinvolgerli maggiormente nelle decisioni politiche, in modo che loro stessi abbiano un ruolo attivo nel futuro dei comuni dove vivono. Spesso mancano idee e modelli innovativi per stimolare questa partecipazione. Nell’arco di un progetto alpino gli esperti di federalismo di Eurac Research ne hanno raccolti alcuni riguardanti proprio il territorio delle Alpi e li presenteranno il 29 giugno nel corso di un convegno a cui partecipano rappresentanti della politica e dell’amministrazione.

I ricercatori hanno preso in esame tutte le 48 regioni alpine più Slovenia e Lichtenstein. Tra queste hanno scelto 30 comuni in cui sono stati promossi dei modelli partecipativi innovativi. In questa rosa rientra anche il comune altoatesino di Malles con il “bilancio dei cittadini”, una misura introdotta nel 2016 che offre a ogni cittadino la possibilità di partecipare alle proposte di bilancio del Comune, portare le proprie idee e votare le proposte degli altri cittadini. In Voralberg, invece, i “Consigli dei cittadini” sono previsti per legge. Alcuni cittadini selezionati casualmente elaborano proposte di miglioramento su alcuni temi specifici come: traffico, realizzazione di infrastrutture, gestione di richiedenti asilo e profughi. Le proposte vengono annotate e discusse pubblicamente, dopodiché il consiglio viene sciolto. «Utilizzando strumenti che includono tutta la popolazione, giovani compresi, è possibile trovare soluzioni a lungo termine che poggiano su un consenso solido anche nel caso di temi controversi», spiega Greta Klotz di Eurac Research.

Il 29 giugno i ricercatori discuteranno il risultato delle loro indagini con esponenti politici e amministrativi delle regioni e dei comuni alpini e con rappresentanti di organizzazioni giovanili e associazioni attive nell’arco alpino. L’obiettivo è quello di scambiarsi informazioni sulle esperienze di coinvolgimento dei giovani che hanno prodotto risultati di successo.

Il prossimo passo nell’ambito del progetto biennale GaYA (Governance and Youth in the Alps) è quello di attuare assieme ai giovani nuovi modelli di democrazia partecipativa in alcuni comuni pilota.

 

Il convegno del 29 giugno in Eurac Research è riservato alle persone coinvolte nel progetto. I giornalisti possono contattare Daniela Mezzena (contatto in fondo alla pagina) per partecipare al convegno e intervistare i relatori.

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