Funivie altoatesine, 120 milioni di passeggeri

Partiamo dai numeri: 370 impianti che trasportano oltre 120 milioni di passeggeri. Per un fatturato delle aziende del settore di 300 milioni di euro. Con una sfida sullo sfondo: la sostenibilità. Questa la carta d’identità del settore degli impianti a fune in Alto Adige. Uno dei settori trainanti del territorio che ha celebrato ieri, nel corso di Prowinter, l’undicesimo congresso degli esercenti funiviari. Helmut Sartori, il presidente, ha ribadito il ruolo dello sci come «traino fondamentale» per il turismo, ricordando anche i nuovi criteri per i contributi elaborati dalla giunta provinciale altoatesina. «Negli ultimi 10 anni si sono investiti solo nella costruzione e nell’ammodernamento degli impianti funiviari circa 50 milioni di euro ogni anno. Cospicui investimenti saranno dedicati nei prossimi anni in particolare alla costruzione di bacini di accumulo e al potenziamento degli impianti di innevamento».

I big del settore, nel frattempo, continuano a muoversi. Leitner ha da poco ricostruito la funivia di Sarajevo, simbolo delle olimpiadi invernali del 1984, l’ultimo evento di rilievo di una Jugoslavia che da là a dieci anni si sarebbe dissolta in una guerra sanguinosa. Doppelmayr, dal canto suo, realizzerà nove funivie per altre olimpiadi, quelle di Pechino 2022. Ecco testo del discorso di Sartori.

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