Edilizia residenziale in zona industriale a Bolzano, CNA: «Si riapra il dibattito»

Edilizia residenziale in alcune parti delle zona produttiva di Bolzano? E’ possibile, a patto che ci sia un ridisegno urbanistico complessivo della città, e quindi della zona, nel contesto dell’area urbana funzionale (area metropolitana) che gravita sul capoluogo e, prima di tutto, che ci sia un dibattito sullo sviluppo di Bolzano che latita ormai da troppo tempo. Lo afferma Claudio Corrarati, presidente di CNA Trentino Alto Adige. “La possibilità di andare oltre i ponti a fini residenziali, per lo meno alcuni ponti, estendendo le aree dell’abitare in parti della città da tanti anni destinati solo a scopo produttivo – evidenzia Corrarati – è un’idea ricorrente, negli ultimi 20. Su questo tema, CNA già da tempo cerca di aprire il dibattito anche perché negli insediamenti produttivi artigianali sono stati costruiti numerosi alloggi di servizio che hanno insediato famiglie e creato piccole zone residenziali dentro le aree produttive”.

L’allora Landeshauptmann Luis Durnwalder, inaugurando il Consorzio Torricelli – uno dei tanti insediamenti produttivi per PMI realizzati da CNA – disse era favorevole a creare abitazioni nella zona produttiva, purché ci fosse a monte una programmazione dei servizi, della mobilità, delle esigenze delle famiglie, in testa minori e anziani. “Da allora – osserva Corrarati – i tempi e le esigenze sono parecchio cambiati. La Zona da produttiva è diventata di servizio, logistica, commerciale e, in parte, rimane produttiva. E’ servita da mezzi pubblici e da una fitta rete di ciclabili, può beneficiare di servizi essenziali appena si superano i ponti. L’area vicina al centro commerciale Twenty ha addirittura un ponte che la collega direttamente con i quartieri più popolati e organizzati”.

A questo punto, secondo CNA, è necessario avviare una fase di analisi e concertazione. “Non è opportuno focalizzarsi solo sul fabbisogno residenziale – osserva il presidente Corrarati – puntando su nuovi rioni, anche di qualità, che ospiterebbero migliaia di famiglie ma, di giorno, sarebbero praticamente vuoti. Occorre classificare secondo le regole dell’impatto acustico tutta la Zona produttiva, individuando aree in cui posizionare la residenza senza elementi di disturbo ambientale. Infine è necessario ridisegnare la Zona, agevolando il progressivo riordino tra aree destinate ai servizi e al commercio e aree prettamente a vocazione industriale e produttiva. Una volta fatti questi passaggi, il cambio di destinazione urbanistica verrebbe naturale e non diventerebbe merce di scambio o motivo di tensioni tra interessi divergenti”.

Se l’obiettivo di tutti (politici, progettisti, imprenditori, lavoratori, cittadini) è creare abitazioni e al contempo dare qualità al vivere nella città di Bolzano “una striscia di Zona, da ponte Roma al magazzino Metro – chiarisce Corrarati – potrebbe essere ridisegnata e destinata a nuovi modelli e insediamenti abitativi, senza tralasciare i problemi legati alla viabilità e ai servizi essenziali. Venti anni fa l’allora assessore Silvano Bassetti aveva visto lontano ed era stato veloce e proporre il dibattito; oggi rischiamo di essere lenti e con l’unica capacità di guardare solo indietro. Si apra non solo il dibattito, ma si inauguri finalmente il tavolo di sviluppo del Capoluogo. Non è uno slogan, bensì una necessità improcrastinabile”

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